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1° Corinzi

bibbia nuovo testamento > letteratura Paolina



1 Corinzi
Bibbia CEI 2008
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La Sacra Bibbia (testo CEI 2008)
Versione non commerciabile. E’ gradita invece la riproduzione a fine di evangelizzazione
www.laparola.it
PRIMA LETTERA AI CORINZI
1 1Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il
fratello Sòstene,
2alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati
santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni
luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro:
3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
4Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio
che vi è stata data in Cristo Gesù,
5perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni,
quelli della parola e quelli della conoscenza.
6La testimonianza di Cristo si è
stabilita tra voi così saldamente
7che non manca più alcun carisma a voi, che
aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
8Egli vi renderà saldi
sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.
9Degno di
fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù
Cristo, Signore nostro!
10Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a
essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in
perfetta unione di pensiero e di sentire.
11Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è
stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie.
12Mi riferisco al
fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io
invece di Cefa», «E io di Cristo».
13È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati
battezzati nel nome di Paolo?
14Ringrazio Dio di non avere battezzato nessuno di
voi, eccetto Crispo e Gaio,
15perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel
mio nome.
16Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefanàs, ma degli altri non
so se io abbia battezzato qualcuno.
17Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare,
ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa
vana la croce di Cristo.
18La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per
quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio.
19Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l’intelligenza degli intelligenti
.
20Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo?
Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo?
21Poiché infatti, nel
disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto
Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
22Mentre
i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza,
23noi invece annunciamo Cristo
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Bibbia CEI 2008
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crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che sono
chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.
25Infatti
ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è
più forte degli uomini.
26Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti
sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
27Ma quello che
è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole
per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti;
28quello che è ignobile e
disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le
cose che sono,
29perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. 30Grazie a lui voi
siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio,
giustizia, santificazione e redenzione,
31perché, come sta scritto, chi si vanta, si
vanti nel Signore.
2 1Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il
mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza.
2Io ritenni infatti di
non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
3Mi
presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione.
4La mia parola e
la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla
manifestazione dello Spirito e della sua potenza,
5perché la vostra fede non fosse
fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
6Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che
non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al
nulla.
7Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta
nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.
8Nessuno dei
dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non
avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
9Ma, come sta scritto:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano
.
10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce
bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
11Chi infatti conosce i segreti dell’uomo
se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha
mai conosciuti se non lo Spirito di Dio.
12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito
del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
13Di queste
cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate
dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali.
14Ma l’uomo lasciato
alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e
non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito.
15L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere
giudicato da nessuno.
16Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in
modo da poterlo consigliare?
Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
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3 1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma
carnali, come a neonati in Cristo.
2Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché
non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete,
3perché siete ancora carnali.
Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi
comportate in maniera umana?
4Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi
dimostrate semplicemente uomini?
5Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo?
Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha
concesso.
6Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere.
7Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. 8Chi
pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria
ricompensa secondo il proprio lavoro.
9Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi
siete campo di Dio, edificio di Dio.
10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho
posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a
come costruisce.
11Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che
già vi si trova, che è Gesù Cristo.
12E se, sopra questo fondamento, si costruisce con
oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia,
13l’opera di ciascuno sarà ben
visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il
fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno.
14Se l’opera, che uno costruì sul
fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa.
15Ma se l’opera di
qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi
passando attraverso il fuoco.
16Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di
Dio abita in voi?
17Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché
santo è il tempio di Dio, che siete voi.
18Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo,
si faccia stolto per diventare sapiente,
19perché la sapienza di questo mondo è
stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:
Egli fa cadere i sapienti per mezzo della
loro astuzia
. 20E ancora: Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani.
21Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro:
22Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è
vostro!
23Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
4 1Ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio.
2Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. 3A me però
importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non
giudico neppure me stesso,
4perché, anche se non sono consapevole di alcuna
colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
5Non vogliate
perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli
metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora
ciascuno riceverà da Dio la lode.
6Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per
vostro profitto, perché impariate dalle nostre persone a stare a ciò che è scritto, e
non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro.
7Chi dunque ti dà
questo privilegio? Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto,
perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?
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8Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re.
Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi.
9Ritengo
infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a
morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
10Noi
stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi
disprezzati.
11Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo
percossi, andiamo vagando di luogo in luogo,
12ci affatichiamo lavorando con le
nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo;
13calunniati,
confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino
ad oggi.
14Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come
figli miei carissimi.
15Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma
non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il
Vangelo.
16Vi prego, dunque: diventate miei imitatori! 17Per questo vi ho mandato
Timòteo, che è mio figlio carissimo e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla
memoria il mio modo di vivere in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa.
18Come se io non dovessi venire da voi, alcuni hanno preso a gonfiarsi
d’orgoglio.
19Ma da voi verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto non
già delle parole di quelli che sono gonfi di orgoglio, ma di ciò che veramente sanno
fare.
20Il regno di Dio infatti non consiste in parole, ma in potenza. 21Che cosa
volete? Debbo venire da voi con il bastone, o con amore e con dolcezza d’animo?
5 1Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che
non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo
padre.
2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che
venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile!
3Ebbene, io,
assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi
presente, colui che ha compiuto tale azione.
4Nel nome del Signore nostro Gesù,
essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù,
5questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo
spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
6Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare
tutta la pasta?
7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete
azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
8Celebriamo dunque la
festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con
azzimi di sincerità e di verità.
9Vi ho scritto nella lettera di non mescolarvi con chi vive nell’immoralità.
10Non mi riferivo però agli immorali di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli
idolatri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!
11Vi ho scritto di non mescolarvi con
chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o
ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.
12Spetta forse a me
giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?
13Quelli di
fuori li giudicherà Dio.
Togliete il malvagio di mezzo a voi!
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6 1Quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli
ingiusti anziché dei santi?
2Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se
siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza?
3Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!
4Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente
che non ha autorità nella Chiesa?
5Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi
sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e
fratello?
6Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più
davanti a non credenti!
7È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non
subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi
appartiene?
8Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i
fratelli!
9Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non
illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti,
10
ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di
Dio.
11E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete
stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio.
12«Tutto mi è lecito!». Sì, ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non
mi lascerò dominare da nulla.
13«I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Dio
però distruggerà questo e quelli. Il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e
il Signore è per il corpo.
14Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi
con la sua potenza.
15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le
membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai!
16Non sapete
che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo?
I due – è detto –
diventeranno una sola carne. 17Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo
spirito.
18State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori
del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo.
19Non sapete
che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da
Dio e voi non appartenete a voi stessi.
20Infatti siete stati comprati a caro prezzo:
glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
7 1Riguardo a ciò che mi avete scritto, è cosa buona per l’uomo non toccare
donna,
2ma, a motivo dei casi di immoralità, ciascuno abbia la propria moglie e
ogni donna il proprio marito.
3Il marito dia alla moglie ciò che le è dovuto; ugualmente anche la moglie al
marito.
4La moglie non è padrona del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso
modo anche il marito non è padrone del proprio corpo, ma lo è la moglie.
5Non
rifiutatevi l’un l’altro, se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi
alla preghiera. Poi tornate insieme, perché Satana non vi tenti mediante la vostra
incontinenza.
6Questo lo dico per condiscendenza, non per comando. 7Vorrei che
tutti fossero come me; ma ciascuno riceve da Dio il proprio dono, chi in un modo,
chi in un altro.
8Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono
io;
9ma se non sanno dominarsi, si sposino: è meglio sposarsi che bruciare.
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10Agli sposati ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito
11e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito – e il
marito non ripudi la moglie.
12Agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha la moglie non credente e
questa acconsente a rimanere con lui, non la ripudi;
13e una donna che abbia il
marito non credente, se questi acconsente a rimanere con lei, non lo ripudi.
14Il
marito non credente, infatti, viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non
credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero
impuri, ora invece sono santi.
15Ma se il non credente vuole separarsi, si separi; in
queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a schiavitù: Dio vi ha
chiamati a stare in pace!
16E che sai tu, donna, se salverai il marito? O che ne sai tu,
uomo, se salverai la moglie?
17Fuori di questi casi, ciascuno – come il Signore gli ha assegnato – continui a
vivere come era quando Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le Chiese.
18Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! È stato
chiamato quando non era circonciso? Non si faccia circoncidere!
19La circoncisione
non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l’osservanza
dei comandamenti di Dio.
20Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando
fu chiamato.
21Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; anche se puoi
diventare libero, approfitta piuttosto della tua condizione!
22Perché lo schiavo che è
stato chiamato nel Signore è un uomo libero, a servizio del Signore! Allo stesso
modo chi è stato chiamato da libero è schiavo di Cristo.
23Siete stati comprati a caro
prezzo: non fatevi schiavi degli uomini!
24Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio
in quella condizione in cui era quando è stato chiamato.
25Riguardo alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un
consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia.
26Penso dunque che sia bene per l’uomo, a causa delle presenti difficoltà, rimanere
così com’è.
27Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da
donna? Non andare a cercarla.
28Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane
prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella loro
vita, e io vorrei risparmiarvele.
29Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che
hanno moglie, vivano come se non l’avessero;
30quelli che piangono, come se non
piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano,
come se non possedessero;
31quelli che usano i beni del mondo, come se non li
usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
32Io vorrei che foste
senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come
possa piacere al Signore;
33chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo,
come possa piacere alla moglie,
34e si trova diviso! Così la donna non sposata, come
la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello
spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa
piacere al marito.
35Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma
perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
36Se però qualcuno ritiene di non comportarsi in modo conveniente verso la
sua vergine, qualora essa abbia passato il fiore dell’età – e conviene che accada così
– faccia ciò che vuole: non pecca; si sposino pure!
37Chi invece è fermamente deciso
in cuor suo – pur non avendo nessuna necessità, ma essendo arbitro della propria
volontà – chi, dunque, ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa
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bene. 38In conclusione, colui che dà in sposa la sua vergine fa bene, e chi non la dà
in sposa fa meglio.
39La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito
muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore.
40Ma se rimane
così com’è, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch’io lo Spirito di Dio.
8 1Riguardo alle carni sacrificate agli idoli, so che tutti ne abbiamo conoscenza.
Ma la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica.
2Se qualcuno crede
di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere.
3Chi
invece ama Dio, è da lui conosciuto.
4Riguardo dunque al mangiare le carni
sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non
c’è alcun dio, se non uno solo.
5In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo
che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –,
6per noi c’è un solo Dio, il Padre,
dal quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore, Gesù Cristo,
in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.
7Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli,
mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza,
debole com’è, resta contaminata.
8Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio:
se non ne mangiamo, non veniamo a mancare di qualcosa; se ne mangiamo, non
ne abbiamo un vantaggio.
9Badate però che questa vostra libertà non divenga
occasione di caduta per i deboli.
10Se uno infatti vede te, che hai la conoscenza,
stare a tavola in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà
forse spinta a mangiare le carni sacrificate agli idoli?
11Ed ecco, per la tua
conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!
12Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate
contro Cristo.
13Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai
più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
9 1Non sono forse libero, io? Non sono forse un apostolo? Non ho veduto Gesù,
Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore?
2Anche se non sono
apostolo per altri, almeno per voi lo sono; voi siete nel Signore il sigillo del mio
apostolato.
3La mia difesa contro quelli che mi accusano è questa: 4non abbiamo
forse il diritto di mangiare e di bere?
5Non abbiamo il diritto di portare con noi una
donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?
6Oppure soltanto io e Bàrnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?
7E chi mai presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza
mangiarne il frutto? Chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge?
8Io non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così. 9Nella
legge di Mosè infatti sta scritto:
Non metterai la museruola al bue che trebbia.
Forse Dio si prende cura dei buoi?
10Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu
scritto per noi. Poiché
colui che ara, deve arare sperando, e colui che trebbia,
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trebbiare nella speranza di avere la sua parte. 11Se noi abbiamo seminato in voi
beni spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali?
12Se altri hanno
tale diritto su di voi, noi non l’abbiamo di più? Noi però non abbiamo voluto
servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non mettere ostacoli al vangelo
di Cristo.
13Non sapete che quelli che celebrano il culto, dal culto traggono il vitto, e
quelli che servono all’altare, dall’altare ricevono la loro parte?
14Così anche il
Signore ha disposto che quelli che annunciano il Vangelo vivano del Vangelo.
15Io invece non mi sono avvalso di alcuno di questi diritti, né ve ne scrivo
perché si faccia in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi
toglierà questo vanto!
16Infatti annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché
è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
17Se lo
faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia
iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato.
18Qual è dunque la mia ricompensa?
Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal
Vangelo.
19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per
guadagnarne il maggior numero:
20mi sono fatto come Giudeo per i Giudei, per
guadagnare i Giudei. Per coloro che sono sotto la Legge – pur non essendo io sotto
la Legge – mi sono fatto come uno che è sotto la Legge, allo scopo di guadagnare
coloro che sono sotto la Legge.
21Per coloro che non hanno Legge – pur non
essendo io senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo – mi sono fatto
come uno che è senza Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono senza
Legge.
22Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto
tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.
23Ma tutto io faccio per il Vangelo,
per diventarne partecipe anch’io.
24Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista
il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!
25Però ogni atleta è
disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi
invece una che dura per sempre.
26Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta;
faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria;
27anzi tratto duramente il mio corpo e
lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io
stesso venga squalificato.
10 1Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la
nube, tutti attraversarono il mare,
2tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella
nube e nel mare,
3tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 4tutti bevvero la stessa
bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava,
e quella roccia era il Cristo.
5Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e
perciò furono sterminati nel deserto.
6Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive,
come essi le desiderarono.
7Non diventate idolatri come alcuni di loro, secondo
quanto sta scritto:
Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per
divertirsi
. 8Non abbandoniamoci all’impurità, come si abbandonarono alcuni di
loro e in un solo giorno ne caddero ventitremila.
9Non mettiamo alla prova il
Signore, come lo misero alla prova alcuni di loro, e caddero vittime dei serpenti.
10Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello
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sterminatore. 11Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state
scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi.
12Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. 13Nessuna tentazione,
superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non
permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi
darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere.
14Perciò, miei cari, state lontani dall’idolatria. 15Parlo come a persone
intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico:
16il calice della benedizione che noi
benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi
spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
17Poiché vi è un solo
pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico
pane.
18Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime
sacrificali non sono forse in comunione con l’altare?
19Che cosa dunque intendo
dire? Che la carne sacrificata agli idoli vale qualcosa? O che un idolo vale qualcosa?
20No, ma dico che quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio. Ora, io non
voglio che voi entriate in comunione con i demòni;
21non potete bere il calice del
Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla
mensa dei demòni.
22O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più
forti di lui?
23«Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto giova. «Tutto è lecito!». Sì, ma non tutto
edifica.
24Nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello degli altri. 25Tutto ciò che è
in vendita sul mercato mangiatelo pure, senza indagare per motivo di coscienza,
26perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene.
27Se un non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi
viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza.
28Ma se qualcuno
vi dicesse: «È carne immolata in sacrificio», non mangiatela, per riguardo a colui
che vi ha avvertito e per motivo di coscienza;
29della coscienza, dico, non tua, ma
dell’altro. Per quale motivo, infatti, questa mia libertà dovrebbe essere sottoposta
al giudizio della coscienza altrui?
30Se io partecipo alla mensa rendendo grazie,
perché dovrei essere rimproverato per ciò di cui rendo grazie?
31Dunque, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa,
fate tutto per la gloria di Dio.
32Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai
Greci, né alla Chiesa di Dio;
33così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto,
senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza.
11 1Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
2Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così
come ve le ho trasmesse.
3Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è
Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio.
4Ogni uomo che prega o
profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo.
5Ma ogni donna
che prega o profetizza a capo scoperto, manca di riguardo al proprio capo, perché è
come se fosse rasata.
6Se dunque una donna non vuole coprirsi, si tagli anche i
capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
7L’uomo non deve coprirsi il capo, perché egli è immagine e gloria di Dio; la
donna invece è gloria dell’uomo.
8E infatti non è l’uomo che deriva dalla donna, ma
la donna dall’uomo;
9né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo.
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10Per questo la donna deve avere sul capo un segno di autorità a motivo degli
angeli.
11Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la
donna.
12Come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna;
tutto poi proviene da Dio.
13Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna
preghi Dio col capo scoperto?
14Non è forse la natura stessa a insegnarci che è
indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli,
15mentre è una gloria per la
donna lasciarseli crescere? La lunga capigliatura le è stata data a modo di velo.
16Se
poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine
e neanche le Chiese di Dio.
17Mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme
non per il meglio, ma per il peggio.
18Innanzi tutto sento dire che, quando vi
radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo.
19È necessario
infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che
hanno superato la prova.
20Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più
un mangiare la cena del Signore.
21Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia
a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco.
22Non avete forse le
vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di
Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il
Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane
24e, dopo aver reso
grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in
memoria di me».
25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice,
dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta
che ne bevete, in memoria di me».
26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e
bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
27Perciò
chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà
colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.
28Ciascuno, dunque, esamini se
stesso e poi mangi del pane e beva dal calice;
29perché chi mangia e beve senza
riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
30È per questo
che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.
31Se
però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;
32quando
poi siamo giudicati dal Signore, siamo da lui ammoniti per non essere condannati
insieme con il mondo.
33Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli
altri.
34E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra
condanna. Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia venuta.
12 1Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza.
2Voi sapete infatti che, quando eravate pagani, vi lasciavate trascinare senza alcun
controllo verso gli idoli muti.
3Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto l’azione
dello Spirito di Dio può dire: «Gesù è anàtema!»; e nessuno può dire: «Gesù è
Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
4Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri,
ma uno solo è il Signore;
6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera
tutto in tutti.
7A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il
bene comune:
8a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di
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sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; 9a uno,
nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni;
10a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di
discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione
delle lingue.
11Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito,
distribuendole a ciascuno come vuole.
12Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del
corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
13Infatti noi tutti
siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci,
schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
14E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
15Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per
questo non farebbe parte del corpo.
16E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono
occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo.
17Se
tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe
l’odorato?
18Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto,
come egli ha voluto.
19Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo?
20Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. 21Non può l’occhio dire alla
mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi».
22Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più
necessarie;
23e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di
maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza,
24mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo
conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha,
25perché nel corpo non vi sia
divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre.
26Quindi se un
membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte
le membra gioiscono con lui.
27Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue
membra.
28Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli,
in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli,
quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
29Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli?
30Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le
interpretano?
31Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi
mostro la via più sublime.
13 1Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei
come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
2E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la
conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la
carità, non sarei nulla.
3E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per
averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
4La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta,
non si gonfia d’orgoglio,
5non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non
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si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell’ingiustizia ma si rallegra
della verità.
7Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue
cesserà e la conoscenza svanirà.
9Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in
modo imperfetto profetizziamo.
10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è
imperfetto scomparirà.
11Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da
bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da
bambino.
12Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece
vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò
perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
13Ora dunque rimangono queste tre
cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
14 1Aspirate alla carità. Desiderate intensamente i doni dello Spirito, soprattutto
la profezia.
2Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini ma a
Dio poiché, mentre dice per ispirazione cose misteriose, nessuno comprende.
3Chi
profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto.
4Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica
l’assemblea.
5Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che
abbiate il dono della profezia. In realtà colui che profetizza è più grande di colui
che parla con il dono delle lingue, a meno che le interpreti, perché l’assemblea ne
riceva edificazione.
6E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle
lingue. In che cosa potrei esservi utile, se non vi comunicassi una rivelazione o una
conoscenza o una profezia o un insegnamento?
7Ad esempio: se gli oggetti
inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra, non producono i suoni
distintamente, in che modo si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò
che si suona con la cetra?
8E se la tromba emette un suono confuso, chi si
preparerà alla battaglia?
9Così anche voi, se non pronunciate parole chiare con la
lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlereste al vento!
10Chissà quante varietà di lingue vi sono nel mondo e nulla è senza un proprio
linguaggio.
11Ma se non ne conosco il senso, per colui che mi parla sono uno
straniero, e chi mi parla è uno straniero per me.
12Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in
abbondanza, per l’edificazione della comunità.
13Perciò chi parla con il dono delle
lingue, preghi di saperle interpretare.
14Quando infatti prego con il dono delle
lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto.
15Che fare
dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; canterò con
lo spirito, ma canterò anche con l’intelligenza.
16Altrimenti, se tu dai lode a Dio
soltanto con lo spirito, in che modo colui che sta fra i non iniziati potrebbe dire
l’Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici?
17Tu,
certo, fai un bel ringraziamento, ma l’altro non viene edificato.
18Grazie a Dio, io
parlo con il dono delle lingue più di tutti voi;
19ma in assemblea preferisco dire
cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che
diecimila parole con il dono delle lingue.
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20Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi. Quanto a malizia, siate
bambini, ma quanto a giudizi, comportatevi da uomini maturi.
21Sta scritto nella
Legge:
In altre lingue e con labbra di stranieri
parlerò a questo popolo,
ma neanche
così mi ascolteranno,
dice il Signore.
22Quindi le lingue non sono un segno per quelli che credono, ma per
quelli che non credono, mentre la profezia non è per quelli che non credono, ma
per quelli che credono.
23Quando si raduna tutta la comunità nello stesso luogo, se
tutti parlano con il dono delle lingue e sopraggiunge qualche non iniziato o non
credente, non dirà forse che siete pazzi?
24Se invece tutti profetizzano e
sopraggiunge qualche non credente o non iniziato, verrà da tutti convinto del suo
errore e da tutti giudicato,
25i segreti del suo cuore saranno manifestati e così,
prostrandosi a terra, adorerà Dio, proclamando: Dio è veramente fra voi!
26Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha
un insegnamento; uno ha una rivelazione, uno ha il dono delle lingue, un altro ha
quello di interpretarle: tutto avvenga per l’edificazione.
27Quando si parla con il
dono delle lingue, siano in due, o al massimo in tre, a parlare, uno alla volta, e vi
sia uno che faccia da interprete.
28Se non vi è chi interpreta, ciascuno di loro taccia
nell’assemblea e parli solo a se stesso e a Dio.
29I profeti parlino in due o tre e gli
altri giudichino.
30Ma se poi uno dei presenti riceve una rivelazione, il primo taccia:
31uno alla volta, infatti, potete tutti profetare, perché tutti possano imparare ed
essere esortati.
32Le ispirazioni dei profeti sono sottomesse ai profeti, 33perché Dio
non è un Dio di disordine, ma di pace.
Come in tutte le comunità dei santi,
34le donne nelle assemblee tacciano
perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la
Legge.
35Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti,
perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.
36Da voi, forse, è partita la parola di Dio? O è giunta soltanto a voi? 37Chi
ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto
vi scrivo è comando del Signore.
38Se qualcuno non lo riconosce, neppure lui viene
riconosciuto.
39Dunque, fratelli miei, desiderate intensamente la profezia e, quanto
al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo.
40Tutto però avvenga
decorosamente e con ordine.
15 1Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete
ricevuto, nel quale restate saldi
2e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve
l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
3A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che
4fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
5e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
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6In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte
di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.
7Inoltre apparve a Giacomo, e quindi
a tutti gli apostoli.
8Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. 9Io
infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato
apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.
10Per grazia di Dio, però, sono
quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti
loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
11Dunque, sia io che loro, così
predichiamo e così avete creduto.
12Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni
tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
13Se non vi è risurrezione dei morti,
neanche Cristo è risorto!
14Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra
predicazione, vuota anche la vostra fede.
15Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di
Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo
mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.
16Se
infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto;
17ma se Cristo non è risorto,
vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.
18Perciò anche quelli che
sono morti in Cristo sono perduti.
19Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo
soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
20Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
21Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche
la risurrezione dei morti.
22Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti
riceveranno la vita.
23Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla
sua venuta, quelli che sono di Cristo.
24Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno
a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
25È
necessario infatti che egli regni finché non
abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
26L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, 27perché ogni cosa ha posto sotto i
suoi piedi.
Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve
eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa.
28E quando tutto gli sarà stato
sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,
perché Dio sia tutto in tutti.
29Altrimenti, che cosa faranno quelli che si fanno battezzare per i morti? Se
davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro?
30E perché noi
ci esponiamo continuamente al pericolo?
31Ogni giorno io vado incontro alla morte,
come è vero che voi, fratelli, siete il mio vanto in Cristo Gesù, nostro Signore!
32Se
soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Èfeso contro le belve, a che mi
gioverebbe? Se i morti non risorgono,
mangiamo e beviamo, perché domani
moriremo.
33Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni
costumi».
34Tornate in voi stessi, come è giusto, e non peccate! Alcuni infatti
dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.
35Ma qualcuno dirà: «Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?».
36Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. 37Quanto a ciò che
semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro
genere.
38E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo.
39Non tutti i corpi sono uguali: altro è quello degli uomini e altro quello degli
animali; altro quello degli uccelli e altro quello dei pesci.
40Vi sono corpi celesti e
corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, altro quello dei corpi
terrestri.
41Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo
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splendore delle stelle. Ogni stella infatti differisce da un’altra nello splendore.
42Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge
nell’incorruttibilità;
43è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato
nella debolezza, risorge nella potenza;
44è seminato corpo animale, risorge corpo
spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che
45il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne
spirito datore di vita.
46Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi
lo spirituale.
47Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo
viene dal cielo.
48Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo
celeste, così anche i celesti.
49E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo
simili all’uomo celeste.
50Vi dico questo, o fratelli: carne e sangue non possono
ereditare il regno di Dio, né ciò che si corrompe può ereditare l’incorruttibilità.
51Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo
trasformati,
52in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa
infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati.
53È
necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d’incorruttibilità e questo
corpo mortale si vesta d’immortalità.
54Quando poi questo corpo corruttibile si sarà
vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola
della Scrittura:
La morte è stata inghiottita nella vittoria.
55Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
56Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. 57Siano
rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
58Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre
più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
16 1Riguardo poi alla colletta in favore dei santi, fate anche voi come ho ordinato
alle Chiese della Galazia.
2Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta
da parte ciò che è riuscito a risparmiare, perché le collette non si facciano quando
verrò.
3Quando arriverò, quelli che avrete scelto li manderò io con una mia lettera
per portare il dono della vostra generosità a Gerusalemme.
4E se converrà che vada
anch’io, essi verranno con me.
5Verrò da voi dopo aver attraversato la Macedonia, perché la Macedonia
intendo solo attraversarla;
6ma forse mi fermerò da voi o anche passerò l’inverno,
perché prepariate il necessario per dove andrò.
7Non voglio infatti vedervi solo di
passaggio, ma spero di trascorrere un po’ di tempo con voi, se il Signore lo
permetterà.
8Mi fermerò tuttavia a Èfeso fino a Pentecoste, 9perché mi si è aperta
una porta grande e propizia e gli avversari sono molti.
10Se verrà Timòteo, fate che
non si trovi in soggezione presso di voi: anche lui infatti lavora come me per
l’opera del Signore.
11Nessuno dunque gli manchi di rispetto; al contrario,
congedatelo in pace perché ritorni presso di me: io lo aspetto con i fratelli.
12Riguardo al fratello Apollo, l’ho pregato vivamente di venire da voi con i fratelli,
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ma non ha voluto assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando ne
avrà l’occasione.
13Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi in modo virile, siate forti.
14Tutto si faccia tra voi nella carità. 15Una raccomandazione ancora, fratelli:
conoscete la famiglia di Stefanàs. Furono i primi credenti dell’Acaia e hanno
dedicato se stessi a servizio dei santi.
16Siate anche voi sottomessi verso costoro e
verso quanti collaborano e si affaticano con loro.
17Io mi rallegro della visita di
Stefanàs, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza:
18hanno allietato il mio spirito e allieteranno anche il vostro. Apprezzate persone
come queste.
19Le Chiese dell’Asia vi salutano. Vi salutano molto nel Signore Aquila e
Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa.
20Vi salutano tutti i fratelli.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo.
21Il saluto è di mia mano, di Paolo. 22Se qualcuno non ama il Signore, sia
anàtema!
Maràna tha!
23La grazia del Signore Gesù sia con voi. 24Il mio amore con tutti voi in Cristo
Gesù!

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