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Neemia

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Neemia
Bibbia CEI 2008
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La Sacra Bibbia (testo CEI 2008)
Versione non commerciabile. E’ gradita invece la riproduzione a fine di evangelizzazione
www.laparola.it
NEEMIA
1 1Parole di Neemia, figlio di Acalia. Nel mese di Chisleu dell’anno ventesimo,
mentre ero nella cittadella di Susa,
2Anàni, uno dei miei fratelli, e alcuni altri
uomini arrivarono dalla Giudea. Li interrogai riguardo ai Giudei, i superstiti che
erano scampati alla deportazione, e riguardo a Gerusalemme.
3Essi mi dissero: «I
superstiti che sono scampati alla deportazione sono là, nella provincia, in grande
miseria e desolazione; le mura di Gerusalemme sono devastate e le sue porte
consumate dal fuoco».
4Udite queste parole, mi sedetti e piansi; feci lutto per
parecchi giorni, digiunando e pregando davanti al Dio del cielo.
5E dissi: «O
Signore, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni l’alleanza e la fedeltà
con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandi,
6sia il tuo orecchio attento, i
tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a te
giorno e notte per gli Israeliti, tuoi servi, confessando i peccati che noi Israeliti
abbiamo commesso contro di te; anch’io e la casa di mio padre abbiamo peccato.
7Abbiamo gravemente peccato contro di te e non abbiamo osservato i comandi, le
leggi e le norme che tu hai dato a Mosè, tuo servo.
8Ricòrdati della parola che hai
affidato a Mosè, tuo servo: “Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli;
9ma se
tornerete a me e osserverete i miei comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati
si trovassero all’estremità dell’orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al
luogo che ho scelto per farvi dimorare il mio nome”.
10Ora questi sono tuoi servi e
tuo popolo, che hai redento con la tua grande forza e con la tua mano potente.
11O
Signore, sia il tuo orecchio attento alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei
tuoi servi, che desiderano temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al tuo
servo e fa' che trovi compassione presso quest’uomo».
Io allora ero coppiere del re.
2 1Nel mese di Nisan dell’anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu
pronto davanti al re, io presi il vino e glielo diedi. Non ero mai stato triste davanti a
lui.
2Ma il re mi disse: «Perché hai l’aspetto triste? Eppure non sei malato; non può
essere altro che un’afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore
3e dissi al re:
«Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non essere triste, quando la
città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate
dal fuoco?».
4Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo
5e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi,
mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa
ricostruirla».
6Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto
durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Dunque la cosa non spiaceva al re, che
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mi lasciava andare, e io gli indicai la data. 7Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si
diano le lettere per i governatori dell’Oltrefiume, perché mi lascino passare fino ad
arrivare in Giudea,
8e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi
dia il legname per munire di travi le porte della cittadella del tempio, per le mura
della città e la casa dove andrò ad abitare». Il re mi diede le lettere, perché la mano
benefica del mio Dio era su di me.
9Giunsi presso i governatori dell’Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re
aveva mandato con me una scorta di capi dell’esercito e di cavalieri.
10Ma lo
vennero a sapere Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e furono
molto contrariati per il fatto che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli
Israeliti.
11Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni. 12Poi mi alzai di notte, io e pochi
uomini che erano con me, senza parlare a nessuno di quello che Dio mi aveva
messo in cuore di fare per Gerusalemme e non avendo altro giumento oltre quello
che io cavalcavo.
13Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del
Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, che erano
diroccate, mentre le sue porte erano consumate dal fuoco.
14Mi spinsi verso la porta
della Fonte e la piscina del Re, ma non vi era posto per cui potesse passare il
giumento che cavalcavo.
15Allora risalii di notte lungo il torrente, sempre
osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne ritornai.
16I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a
quel momento non avevo detto nulla, né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né
ai magistrati né agli altri che si dovevano occupare del lavoro.
17Allora io dissi loro:
«Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo, poiché Gerusalemme è in rovina e le
sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme
e non saremo più insultati!».
18Narrai loro della mano del mio Dio, che era benefica
su di me, e riferii anche le parole che il re mi aveva riferite. Quelli dissero: «Su,
costruiamo!». E misero mano vigorosamente alla buona impresa.
19Ma quando Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e Ghesem,
l’Arabo, seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: «Che state facendo?
Volete forse ribellarvi al re?».
20Allora io risposi loro: «Il Dio del cielo ci darà
successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire. Ma voi non avrete né parte né
diritto né ricordo in Gerusalemme».
3 1Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la
porta delle Pecore. La consacrarono e vi misero i battenti; la consacrarono fino alla
torre dei Cento e fino alla torre di Cananèl.
2Accanto a lui costruirono gli uomini di
Gerico e accanto a lui costruì Zaccur, figlio di Imrì.
3I figli di Senaà costruirono la
porta dei Pesci, la munirono di travi e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre.
4Accanto a loro lavorò al restauro Meremòt, figlio di Uria, figlio di Akkos; accanto a
loro lavorò al restauro Mesullàm, figlio di Berechia, figlio di Mesezabèl; accanto a
loro lavorò al restauro Sadoc, figlio di Baanà.
5Accanto a loro lavorarono al
restauro quelli di Tekòa, ma i loro notabili non piegarono il collo a lavorare
all’opera del loro Signore.
6Ioiadà, figlio di Pasèach, e Mesullàm, figlio di Besodia,
restaurarono la porta Vecchia, la munirono di travi e vi posero i battenti, le
serrature e le sbarre.
7Accanto a loro lavorarono al restauro Melatia di Gàbaon,
Iadon di Meronòt e gli uomini di Gàbaon e di Mispa, alle dipendenze della sede del
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governatore dell’Oltrefiume. 8Accanto a loro lavorò al restauro Uzzièl, figlio di
Caraià, uno degli orefici, e accanto a lui lavorò al restauro Anania, uno dei
profumieri. Essi ricostruirono Gerusalemme fino al muro largo.
9Accanto a loro
lavorò al restauro Refaià, figlio di Cur, capo della metà del distretto di
Gerusalemme.
10Accanto a loro lavorò al restauro, di fronte alla sua casa, Iedaià,
figlio di Carumàf, e accanto a lui lavorò al restauro Cattus, figlio di Casabnia.
11Malchia, figlio di Carim, e Cassub, figlio di Pacat-Moab, restaurarono la parte
seguente e la torre dei Forni.
12Accanto a loro lavorò al restauro, insieme con le
figlie, Sallum, figlio di Allochès, capo della metà del distretto di Gerusalemme.
13Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta della Valle; la costruirono,
vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino
alla porta del Letame.
14Malchia, figlio di Recab, capo del distretto di Bet-Cherem,
restaurò la porta del Letame; la costruì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre.
15Sallum, figlio di Col-Cozè, preposto del distretto di Mispa, restaurò la porta della
Fonte; la ricostruì, la munì di tetto, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece
inoltre il muro della piscina di Sìloe, presso il giardino del re, fino alla scalinata per
cui si scende dalla Città di Davide.
16Dopo di lui Neemia, figlio di Azbuk, preposto
della metà del distretto di Bet-Sur, lavorò al restauro fin davanti alle tombe di
Davide, fino alla piscina artificiale e fino alla casa dei prodi.
17Dopo di lui
lavorarono al restauro i leviti, con Recum, figlio di Banì, e accanto a lui lavorò al
restauro, per il suo distretto, Casabia, preposto della metà del distretto di Keila.
18Dopo di lui lavorarono al restauro i loro fratelli, Binnùi, figlio di Chenadàd,
preposto dell’altra metà del distretto di Keila.
19Accanto a lui Ezer, figlio di Giosuè,
preposto di Mispa, restaurò un’altra parte, di fronte alla salita dell’arsenale, sul
Cantone.
20Dopo di lui Baruc, figlio di Zabbài, restaurò con impegno un’altra parte,
dal Cantone fino alla porta della casa di Eliasìb, sommo sacerdote.
21Dopo di lui
Meremòt, figlio di Uria, figlio di Akkos, restaurò un’altra parte, dalla porta della
casa di Eliasìb fino all’estremità della casa di Eliasìb.
22Dopo di lui lavorarono al
restauro i sacerdoti che abitavano la periferia.
23Dopo di loro Beniamino e Cassub
lavorarono al restauro di fronte alla loro casa. Dopo di loro Azaria, figlio di Maasia,
figlio di Anania, lavorò al restauro presso la sua casa.
24Dopo di lui Binnùi, figlio di
Chenadàd, restaurò un’altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino al Cantone e
fino all’angolo.
25Palal, figlio di Uzài, lavorò al restauro di fronte al Cantone e alla
torre sporgente dalla parte superiore della reggia, che dà sul cortile della prigione.
Dopo di lui Pedaià, figlio di Paros,
26e gli oblati che abitavano sull’Ofel lavorarono
al restauro fin davanti alla porta delle Acque, verso oriente, e alla torre sporgente.
27Dopo di loro quelli di Tekòa restaurarono un’altra parte, di fronte alla grande
torre sporgente e fino al muro dell’Ofel.
28I sacerdoti lavorarono al restauro sopra
la porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla propria casa.
29Dopo di loro lavorò al
restauro Sadoc, figlio di Immer, di fronte alla sua casa, e dopo di lui Semaià, figlio
di Secania, custode della porta Orientale.
30Dopo di lui Anania, figlio di Selemia, e
Canun, sesto figlio di Salaf, restaurarono un’altra parte. Dopo di loro Mesullàm,
figlio di Berechia, lavorò al restauro di fronte alla propria stanza.
31Dopo di lui
Malchia, uno degli orefici, lavorò al restauro fino alla casa degli oblati e dei
mercanti, di fronte alla porta della Rassegna e fino al vano superiore dell’angolo.
32Gli orefici e i mercanti lavorarono al restauro fra il vano superiore dell’angolo e la
porta delle Pecore.
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33Sanballàt, quando sentì che noi riedificavamo le mura, si adirò, si indignò
molto, si fece beffe dei Giudei
34e disse in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di
Samaria: «Che vogliono fare questi miserabili Giudei? Dobbiamo lasciarli fare?
Offriranno sacrifici? Finiranno in un sol giorno? Vogliono far rivivere da mucchi di
polvere delle pietre già consumate dal fuoco?».
35Tobia l’Ammonita, che gli stava
accanto, disse: «Edifichino pure! Se una volpe vi salta sopra, farà crollare il loro
muro di pietra!».
36Ascolta, o nostro Dio, come siamo disprezzati! Fa’ ricadere sul loro capo
l’insulto e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù!
37Non coprire la loro
colpa e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato, perché hanno offeso i
costruttori.
38Noi dunque ricostruimmo le mura, che furono ben consolidate fino a metà
altezza, e al popolo stava a cuore il lavoro.
4 1Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi sentirono
che il restauro delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce
cominciavano a venir chiuse, si adirarono molto
2e tutti insieme congiurarono di
venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione.
3Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro mettemmo sentinelle di
giorno e di notte per difenderci da loro.
4Quelli di Giuda dicevano: «Le forze dei
portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo ricostruire le
mura!».
5I nostri avversari dicevano: «Senza che s’accorgano di nulla, noi
piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori».
6Poiché i
Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: «Da tutti i
luoghi dove vi volgete saranno contro di noi»,
7io, in luoghi bassi oltre le mura, nei
punti scoperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro
archi.
8Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai magistrati e al
resto del popolo: «Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo;
combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli
e per le vostre case!».
9Quando i nostri nemici sentirono che eravamo informati
della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al
suo lavoro.
10Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l’altra metà stava armata
di lance, di scudi, di archi, di corazze; i preposti stavano dietro a tutta la casa di
Giuda.
11Quelli che ricostruivano le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi
con una mano lavoravano e con l’altra tenevano la loro arma;
12tutti i costruttori,
lavorando, portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il suonatore di corno stava
accanto a me.
13Dissi allora ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: «L’opera
è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l’uno dall’altro.
14Dovunque udrete il suono del corno, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio
combatterà per noi».
15Così continuavamo i lavori, mentre la metà di loro teneva
impugnata la lancia, dal sorgere dell’alba allo spuntare delle stelle.
16Anche in
quell’occasione dissi al popolo: «Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro
Gerusalemme, così saranno per noi una guardia di notte e mano d’opera di
giorno».
17Io, poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi
seguivano non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l’arma a portata di mano.
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5 1Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli
contro i loro fratelli Giudei.
2Alcuni dicevano: «I nostri figli e le nostre figlie sono
numerosi; prendiamoci del grano per mangiare e vivere!».
3Altri dicevano:
«Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per
assicurarci il grano durante la carestia!».
4Altri ancora dicevano: «Abbiamo preso
denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re.
5La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro
figli; ecco, dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù, e
alcune delle nostre figlie sono già state ridotte schiave, e non possiamo fare nulla,
perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d’altri».
6Quando udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 7Dopo
aver riflettuto dentro di me, accusai i notabili e i magistrati e dissi loro: «Voi
esigete dunque un interesse tra fratelli?». Convocai contro di loro una grande
assemblea
8e dissi loro: «Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i
nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri, e ora proprio voi vendete i
vostri fratelli perché siano rivenduti a noi?». Allora quelli tacquero e non seppero
che cosa rispondere.
9Io dissi: «Quello che voi fate non va bene. Non dovreste voi
camminare nel timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri, nostri
nemici?
10Ma anch’io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito
denaro e grano. Condoniamo questo debito!
11Rendete loro oggi stesso i loro campi,
le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l’interesse del denaro del grano, del vino e
dell’olio, che voi esigete da loro».
12Quelli risposero: «Restituiremo e non
esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici». Allora chiamai i sacerdoti e li
feci giurare di attenersi a questa parola.
13Poi scossi la piega anteriore del mio
mantello e dissi: «Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non
manterrà questa parola e così sia egli scosso e svuotato di tutto!». Tutta
l’assemblea disse: «Amen» e lodarono il Signore. Il popolo si attenne a questa
parola.
14Inoltre, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di
Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante
dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al
governatore.
15I governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo,
ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d’argento; perfino i loro servi
angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, per timore di Dio.
16Anzi ho messo
mano ai lavori di restauro di queste mura e non abbiamo comprato alcun podere.
Tutti i miei giovani erano raccolti là a lavorare.
17Avevo alla mia tavola
centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle
nazioni vicine.
18Quello che si preparava ogni giorno, un bue, sei capi scelti di
bestiame minuto e uccelli, veniva preparato a mie spese. Ogni dieci giorni vino per
tutti in abbondanza. Tuttavia non ho mai chiesto la provvista assegnata al
governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori.
19Mio
Dio, ricòrdati in mio favore di quanto ho fatto a questo popolo.
6 1Quando Sanballàt, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici
sentirono che io avevo edificato le mura e che non vi era più rimasta alcuna
breccia, sebbene a quel momento ancora non avessi messo i battenti alle porte,
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2Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, incontriamoci a Chefirìm, nella
valle di Ono». Essi pensavano di farmi del male.
3Ma io inviai loro messaggeri a
dire: «Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe
interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?».
4Essi mandarono
quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo.
5Allora Sanballàt, per la quinta volta, mi mandò a dire la stessa cosa per
mezzo del suo servo, che aveva in mano una lettera aperta,
6nella quale stava
scritto: «Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmu lo afferma, che tu e i Giudei
meditate di ribellarvi e perciò tu costruisci le mura e, secondo queste voci, tu
diventeresti loro re
7e avresti inoltre stabilito profeti, perché proclamino di te a
Gerusalemme: “Vi è un re in Giuda!”. Ora questi discorsi saranno riferiti al re.
Vieni dunque e consultiamoci insieme».
8Ma io gli feci rispondere: «Non è come tu
dici. Tu inventi!».
9Tutta quella gente infatti ci voleva impaurire e diceva: «Le loro
mani desisteranno e il lavoro non si farà». Io invece irrobustii le mie mani!
10Io andai a casa di Semaià, figlio di Delaià, figlio di Meetabèl, perché era
impedito; egli disse: «Troviamoci insieme nel tempio, dentro il santuario, e
chiudiamo le porte del santuario, perché verranno ad ucciderti; di notte verranno
ad ucciderti».
11Ma io risposi: «Un uomo come me può darsi alla fuga? E chi nella
mia condizione entrerebbe nel santuario per salvare la vita? No, non entrerò».
12Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva pronunciato quella profezia a
mio danno, perché Tobia e Sanballàt l’avevano pagato.
13Era stato pagato per
impaurirmi e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, così avrebbero avuto un
capo di accusa per screditarmi.
14Mio Dio, ricòrdati di Tobia e di Sanballàt, per
queste loro opere, e anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che
cercavano di spaventarmi!
15Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in
cinquantadue giorni.
16Quando lo seppero, tutti i nostri nemici ebbero paura, tutte
le nazioni che stavano intorno a noi si sentirono molto umiliate e dovettero
riconoscere che quest’opera si era compiuta per l’intervento del nostro Dio.
17In
quei giorni i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne
ricevevano;
18infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero di
Secania, figlio di Arach, e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di Mesullàm,
figlio di Berechia.
19Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le
mie parole, mentre Tobia mandava lettere per intimorirmi.
7 1Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte, e i
portieri, i cantori e i leviti furono stabiliti nei loro uffici,
2affidai il governo di
Gerusalemme a Anàni, mio fratello, e ad Anania, comandante della cittadella,
perché era un uomo fedele e temeva Dio più di tanti altri.
3Ordinai loro: «Le porte
di Gerusalemme non si aprano finché il sole non cominci a scaldare e si chiudano e
si sbarrino i battenti mentre gli abitanti sono ancora in piedi; si stabiliscano delle
guardie prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno
davanti alla propria casa».
4La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non c’erano case
costruite.
5Il mio Dio mi ispirò di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per
farne il censimento.
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Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall’esilio la prima
volta e vi trovai scritto:
6Questi sono gli abitanti della provincia che ritornarono
dall’esilio, quelli che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato e che
tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città;
7essi vennero con
Zorobabele, Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nacamanì, Mardocheo, Bilsan,
Mispèret, Bigvài, Necum e Baanà.
Questa è la lista degli uomini del popolo d’Israele.
8Figli di Paros: duemilacentosettantadue.
9Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
10Figli di Arach: seicentocinquantadue.
11Figli di Pacat-Moab, cioè figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentodiciotto.
12Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
13Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.
14Figli di Zaccài: settecentosessanta.
15Figli di Binnùi: seicentoquarantotto.
16Figli di Bebài: seicentoventotto.
17Figli di Azgad: duemilatrecentoventidue.
18Figli di Adonikàm: seicentosessantasette.
19Figli di Bigvài: duemilasessantasette.
20Figli di Adin: seicentocinquantacinque.
21Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
22Figli di Casum: trecentoventotto.
23Figli di Besài: trecentoventiquattro.
24Figli di Carif: centododici.
25Figli di Gàbaon: novantacinque.
26Uomini di Betlemme e di Netofà: centoottantotto.
27Uomini di Anatòt: centoventotto.
28Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.
29Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefirà e di Beeròt: settecentoquarantatré.
30Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
31Uomini di Micmas: centoventidue.
32Uomini di Betel e di Ai: centoventitré.
33Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.
34Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
35Figli di Carim: trecentoventi.
36Figli di Gerico: trecentoquarantacinque.
37Figli di Lod, di Adid e di Ono: settecentoventuno.
38Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.
39Sacerdoti: figli di Iedaià della casa di Giosuè: novecentosettantatré.
40Figli di Immer: millecinquantadue.
41Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
42Figli di Carim: millediciassette.
43Leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmièl, figli di Odva: settantaquattro.
44Cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.
45Portieri: figli di Sallum, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di
Catità, figli di Sobài: centotrentotto.
Neemia
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46Oblati: figli di Sica, figli di Casufà,
figli di Tabbaòt,
47figli di Keros,
figli di Sià, figli di Padon,
48figli di Lebanà, figli di Agabà,
figli di Salmài,
49figli di Canan,
figli di Ghiddel, figli di Gacar,
50figli di Reaià, figli di Resin,
figli di Nekodà,
51figli di Gazzam,
figli di Uzzà, figli di Pasèach,
52figli di Besài, figli dei Meuniti, figli dei Nefisesiti,
53figli di Bakbuk, figli di Akufà,
figli di Carcur,
54figli di Baslìt,
figli di Mechidà, figli di Carsa,
55figli di Barkos, figli di Sìsara,
figli di Temach,
56figli di Nesìach, figli di Catifà.
57Figli degli schiavi di Salomone: figli di Sotài, figli di Sofèret, figli di Peridà,
58figli di Iala, figli di Darkon, figli di Ghiddel, 59figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di
Pocheret-Assebàim, figli di Amon.
60Totale degli oblati e dei figli degli schiavi di Salomone: trecentonovantadue.
61Questi sono coloro che ritornarono da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-
Addon e Immer, ma non avevano potuto dichiarare se il loro casato e la loro
discendenza fossero d’Israele:
62i figli di Delaià, i figli di Tobia, i figli di Nekodà:
seicentoquarantadue;
63tra i sacerdoti: i figli di Cobaià, i figli di Akkos, i figli di
Barzillài, il quale aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillài, il Galaadita, e
veniva chiamato con il loro nome.
64Costoro cercarono il loro registro genealogico,
ma non lo trovarono e furono quindi esclusi dal sacerdozio.
65Il governatore disse
loro che non potevano mangiare le cose santissime, finché non si presentasse un
sacerdote con
urìm e tummìm.
66Tutta la comunità nel suo insieme era di quarantaduemilatrecentosessanta
persone,
67oltre i loro schiavi e le loro schiave in numero di
settemilatrecentotrentasette; avevano anche duecentoquarantacinque cantori e
cantatrici.
68Avevano quattrocentotrentacinque cammelli, seimilasettecentoventi asini.
69Alcuni capi di casato fecero offerta alla fabbrica. Il governatore diede al tesoro
mille dracme d’oro, cinquanta vasi per l’aspersione, cinquecentotrenta tuniche
sacerdotali.
70Alcuni capi di casato diedero al tesoro della fabbrica ventimila
dracme d’oro e duemiladuecento mine d’argento.
71Ciò che il resto del popolo diede
era ventimila dracme d’oro, duemila mine d’argento e sessantasette tuniche
sacerdotali.
72Poi i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti
gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.
Giunse il settimo mese e gli Israeliti stavano nelle loro città.
8 1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla
porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè,
che il Signore aveva dato a Israele.
2Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote
Neemia
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Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti
erano capaci di intendere.
3Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della
luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano
capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge.
4Lo scriba
Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza, e
accanto a lui stavano a destra Mattitia, Sema, Anaià, Uria, Chelkia e Maasia, e a
sinistra Pedaià, Misaele, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullàm.
5Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di
tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.
6Esdra benedisse il
Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si
inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
7Giosuè,
Banì, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maasia, Kelità, Azaria, Iozabàd,
Canan, Pelaià e i leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi.
8Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso,
e così facevano comprendere la lettura.
9Neemia, che era il governatore, Esdra,
sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo:
«Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non
piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
10Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e
mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è
consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la
vostra forza».
11I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo
giorno è santo; non vi rattristate!».
12Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a
mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole
che erano state loro proclamate.
13Il secondo giorno i capi di casato di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si
radunarono presso lo scriba Esdra per esaminare le parole della legge.
14Trovarono
scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè che gli Israeliti dovevano
dimorare in capanne durante la festa del settimo mese
15e dovevano proclamare e
far passare questa voce in tutte le loro città e a Gerusalemme: «Uscite verso la
montagna e portate rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palme e
rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto».
16Allora il popolo uscì,
portò l’occorrente e si fecero capanne, ciascuno sul tetto della propria casa, nei loro
cortili, nei cortili di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della
porta di Èfraim.
17Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla
deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè, figlio di
Nun, gli Israeliti non avevano fatto così fino a quel giorno. Vi fu gioia molto
grande.
18Si lesse il libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo giorno fino
all’ultimo giorno. Fecero festa per sette giorni e all’ottavo giorno si tenne una
solenne assemblea, com’è prescritto.
9 1Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno,
vestiti di sacchi e coperti di polvere.
2I discendenti d’Israele si separarono da tutti
gli stranieri e in piedi confessarono i loro peccati e le colpe dei loro padri.
3Si
alzarono in piedi e lessero il libro della legge del Signore, loro Dio, per un quarto
della giornata; per un altro quarto essi confessarono i peccati e si prostrarono
Neemia
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davanti al Signore, loro Dio. 4Giosuè, Banì, Kadmièl, Sebania, Bunnì, Serebia, Banì
e Chenanì salirono sulla pedana dei leviti e invocarono a gran voce il Signore, loro
Dio.
5I leviti Giosuè, Kadmièl, Banì, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia
dissero:
«Alzatevi e benedite il Signore, vostro Dio,
da sempre e per sempre!
Benedicano il tuo nome glorioso,
esaltato al di sopra di ogni benedizione
e di ogni lode!
6Tu, tu solo sei il Signore,
tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli
e tutto il loro esercito,
la terra e quanto sta su di essa,
i mari e quanto è in essi;
tu fai vivere tutte queste cose
e l’esercito dei cieli ti adora.
7Tu sei il Signore Dio, che hai scelto Abram,
lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei
e lo hai chiamato Abramo.
8Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te
e hai stabilito con lui un’alleanza,
promettendo di dare la terra dei Cananei,
degli Ittiti, degli Amorrei, dei Perizziti,
dei Gebusei e dei Gergesei,
di darla a lui e alla sua discendenza;
hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto.
9Tu hai visto l’afflizione dei nostri padri in Egitto
e hai ascoltato il loro grido presso il Mar Rosso;
10hai operato segni e prodigi contro il faraone,
contro tutti i suoi servi,
contro tutto il popolo della sua terra,
perché sapevi che li avevano trattati con durezza,
e ti sei fatto un nome che dura ancora oggi.
11Hai aperto il mare davanti a loro
ed essi sono passati in mezzo al mare sull’asciutto;
quelli che li inseguivano hai precipitato nell’abisso,
come una pietra in acque impetuose.
12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube
e di notte con una colonna di fuoco,
per rischiarare loro la strada su cui camminare.
13Sei sceso sul monte Sinai
e hai parlato con loro dal cielo,
e hai dato loro norme giuste e leggi sicure,
statuti e comandi buoni;
14hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato
e hai dato loro comandi, statuti e una legge
per mezzo di Mosè, tuo servo.
15Hai dato loro
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pane del cielo per la loro fame
e hai fatto scaturire
acqua dalla rupe per la loro sete,
e hai detto loro di andare
a prendere in possesso la terra
che avevi giurato di dare loro.
16Ma essi, i nostri padri,
si sono comportati con superbia,
hanno indurito la loro cervice
e non hanno obbedito ai tuoi comandi.
17Si sono rifiutati di obbedire
e non si sono ricordati dei tuoi prodigi,
che tu avevi operato in loro favore;
hanno indurito la loro cervice
e nella loro ribellione si sono dati un capo
per tornare alla loro schiavitù.
Ma tu sei un Dio pronto a perdonare,
misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore
e non li hai abbandonati.
18Anche quando si sono fatti un vitello di metallo fuso
e hanno detto: “Ecco il tuo Dio
che ti ha fatto uscire dall’Egitto!”,
e ti hanno insultato gravemente,
19tu nella tua grande misericordia,
non li hai abbandonati nel deserto,
non hai ritirato da loro la colonna di nube di giorno,
per guidarli nel cammino,
né la colonna di fuoco di notte,
per rischiarare loro la strada su cui camminare.
20Hai concesso loro il tuo spirito buono per istruirli
e non hai rifiutato la tua manna alle loro bocche
e hai dato loro l’acqua per la loro sete.
21Per quarant’anni li hai nutriti nel deserto
e non è mancato loro nulla;
le loro vesti non si sono logorate
e i loro piedi non si sono gonfiati.
22Poi hai dato loro regni e popoli
e li hai divisi definendone i confini;
essi hanno posseduto la terra di Sicon
e la terra del re di Chesbon
e la terra di Og, re di Basan.
23Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo
e li hai introdotti nella terra
nella quale avevi comandato ai loro padri
di entrare per prenderne possesso.
24I figli sono entrati
e hanno preso in possesso la terra;
tu hai umiliato dinanzi a loro
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gli abitanti della terra, i Cananei,
e li hai messi nelle loro mani
con i loro re e con i popoli della terra,
perché ne disponessero a loro piacere.
25Essi si sono impadroniti
di città fortificate e di una terra grassa
e hanno posseduto case piene di ogni bene,
cisterne scavate, vigne,
oliveti, alberi da frutto in abbondanza;
hanno mangiato e si sono saziati
e si sono ingrassati
e sono vissuti nelle delizie per la tua grande bontà.
26Ma poi hanno disobbedito,
si sono ribellati contro di te,
si sono gettati la tua legge dietro le spalle,
hanno ucciso i tuoi profeti,
che li ammonivano per farli tornare a te,
e ti hanno insultato gravemente.
27Perciò tu li hai messi nelle mani dei loro nemici,
che li hanno oppressi.
Ma nel tempo della loro angoscia
essi hanno gridato a te
e tu hai ascoltato dal cielo
e, nella tua grande misericordia,
tu hai dato loro salvatori,
che li hanno salvati dalle mani dei loro nemici.
28Ma quando avevano pace,
ritornavano a fare il male dinanzi a te,
perciò tu li abbandonavi
nelle mani dei loro nemici,
che li opprimevano;
poi quando ricominciavano a gridare a te,
tu ascoltavi dal cielo.
Così nella tua misericordia
più volte li hai liberati.
29Tu li ammonivi
per farli tornare alla tua legge,
ma essi si mostravano superbi
e non obbedivano ai tuoi comandi;
peccavano contro i tuoi decreti,
che fanno vivere chi li mette in pratica,
offrivano spalle ribelli,
indurivano la loro cervice e non obbedivano.
30Hai pazientato con loro molti anni
e li hai ammoniti con il tuo spirito
per mezzo dei tuoi profeti;
ma essi non hanno voluto prestare orecchio.
Allora li hai messi nelle mani
dei popoli di terre straniere.
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31Però, nella tua grande compassione,
tu non li hai sterminati del tutto
e non li hai abbandonati,
perché sei un Dio misericordioso e pietoso.
32Ora, o nostro Dio, Dio grande, potente e tremendo,
che mantieni l’alleanza e la benevolenza,
non sembri poca cosa ai tuoi occhi
tutta la sventura che è piombata su di noi,
sui nostri re, sui nostri capi,
sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti,
sui nostri padri, su tutto il tuo popolo,
dal tempo dei re d’Assiria fino ad oggi.
33Tu sei giusto per tutto quello che ci è accaduto,
poiché tu hai agito fedelmente,
mentre noi ci siamo comportati da malvagi.
34I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri
non hanno messo in pratica la tua legge
e non hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti
con i quali tu li ammonivi.
35Essi, mentre godevano del loro regno,
del grande benessere che tu largivi loro
e della terra vasta e fertile
che tu avevi messo a loro disposizione,
non ti hanno servito
e non hanno abbandonato le loro azioni malvagie.
36Oggi, eccoci schiavi;
e quanto alla terra che tu hai concesso ai nostri padri,
perché ne mangiassero i frutti e i beni,
ecco, in essa siamo schiavi.
37I suoi prodotti abbondanti sono per i re,
che hai posto su di noi a causa dei nostri peccati
e dispongono dei nostri corpi
e del nostro bestiame a loro piacimento,
e noi siamo in grande angoscia.
10 1Tuttavia noi vogliamo sancire un patto e lo mettiamo per iscritto. Sul
documento sigillato figurino i nostri capi, i nostri leviti e i nostri sacerdoti».
2Sui documenti sigillati figuravano Neemia, il governatore, figlio di Acalia, e
Sedecia,
3Seraià, Azaria, Geremia, 4Pascur, Amaria, Malchia, 5Cattus, Sebania,
Malluc,
6Carim, Meremòt, Abdia, 7Daniele, Ghinnetòn, Baruc, 8Mesullàm, Abia,
Miamìn,
9Maazia, Bilgài, Semaià; questi erano i sacerdoti. 10Leviti: Giosuè, figlio di
Azania, Binnùi dei figli di Chenadàd, Kadmièl
11e i loro fratelli Sebania, Odia,
Kelità, Pelaià, Canan,
12Mica, Recob, Casabia, 13Zaccur, Serebia, Sebania, 14Odia,
Banì, Beninu.
15Capi del popolo: Paros, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Banì, 16Bunnì,
Azgad, Bebài,
17Adonia, Bigvài, Adin, 18Ater, Ezechia, Azzur, 19Odia, Casum, Besài,
20Carif, Anatòt, Nebài, 21Magpiàs, Mesullàm, Chezir, 22Mesezabèl, Sadoc, Iaddua,
Neemia
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23Pelatia, Canan, Anaià, 24Osea, Anania, Cassub, 25Allochès, Pilca, Sobek, 26Recum,
Casabna, Maasia,
27Achia, Canan, Anan, 28Malluc, Carim, Baanà.
29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti
si erano separati dai popoli di terre straniere per aderire alla legge di Dio, le loro
mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti potevano intendere,
30si unirono ai loro
fratelli più ragguardevoli e fecero un patto e un giuramento di camminare nella
legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, promettendo di osservare e
mettere in pratica tutti i comandi del Signore, il Signore nostro, le sue norme e le
sue leggi.
31E così non daremo le nostre figlie ai popoli della regione e non
prenderemo le loro figlie per i nostri figli.
32Dai popoli della regione, che portano le
mercanzie e ogni genere di grano in giorno di sabato per venderli, non faremo
acquisti di sabato o in un giorno santo. Lasceremo in riposo la terra ogni settimo
anno e condoneremo ogni debito.
33Ci siamo imposti per legge di dare ogni anno il
terzo di un siclo per il servizio del tempio del nostro Dio:
34per i pani dell’offerta,
per l’oblazione perenne, per l’olocausto perenne, nei sabati, nei noviluni, nelle
feste, per le cose sacre, per i sacrifici per il peccato in vista dell’espiazione in favore
d’Israele, e per ogni attività del tempio del nostro Dio.
35Sacerdoti, leviti e popolo,
abbiamo tirato a sorte per l’offerta della legna da portare al tempio del nostro Dio,
secondo i nostri casati, a tempi fissi, anno per anno, per bruciarla sull’altare del
Signore, nostro Dio, come sta scritto nella legge,
36e per portare ogni anno al
tempio del Signore le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di
qualunque pianta,
37come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame,
secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e
minuto, per portarli al tempio del nostro Dio e ai sacerdoti che prestano servizio
nel tempio del nostro Dio.
38Porteremo ai sacerdoti nelle stanze del tempio del
nostro Dio le primizie della nostra farina, le nostre offerte, i frutti di qualunque
albero, il vino e l’olio, e porteremo la decima del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi
preleveranno le decime in tutte le città del nostro lavoro.
39Un sacerdote, figlio di
Aronne, sarà con i leviti quando i leviti preleveranno le decime e i leviti porteranno
la decima della decima al tempio del nostro Dio nelle stanze del tesoro,
40perché in
quelle stanze i figli d’Israele e i figli di Levi devono portare l’offerta prelevata sul
frumento, sul vino e sull’olio; in quel luogo stanno gli utensili del santuario, i
sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Non trascureremo il tempio
del nostro Dio.
11 1I capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte
per far venire uno su dieci ad abitare a Gerusalemme, la città santa, e nove nelle
altre città.
2Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare
a Gerusalemme.
3Questi sono i capi della provincia che si stabilirono a
Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda si stabilirono nelle rispettive città,
ognuno nella sua proprietà, Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i figli degli schiavi di
Salomone.
4A Gerusalemme si stabilirono figli di Giuda e figli di Beniamino.
Dei figli di Giuda: Ataià, figlio di Ozia, figlio di Zaccaria, figlio di Amaria,
figlio di Sefatia, figlio di Maalalèl, dei figli di Peres;
5Maasia, figlio di Baruc, figlio
di Col-Cozè, figlio di Cazaià, figlio di Adaià, figlio di Ioiarìb, figlio di Zaccaria, figlio
Neemia
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del Silonita. 6Totale dei figli di Peres che si stabilirono a Gerusalemme:
quattrocentosessantotto, uomini valorosi.
7Questi sono i figli di Beniamino: Sallu, figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio
di Pedaià, figlio di Kolaià, figlio di Maasia, figlio di Itièl, figlio di Isaia
8e, dopo di
lui, Gabbài, Sallài: novecentoventotto.
9Gioele, figlio di Zicrì, era prefetto su di loro
e Giuda, figlio di Assenuà, era il secondo sulla città.
10Dei sacerdoti: Iedaià, figlio di Ioiarìb, Iachin, 11Seraià, figlio di Chelkia, figlio
di Mesullàm, figlio di Sadoc, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, preposto del
tempio di Dio,
12e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di
ottocentoventidue; Adaià, figlio di Ierocàm, figlio di Pelalia, figlio di Amsì, figlio di
Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di Malchia,
13e i suoi fratelli, preposti di casato, in
numero di duecentoquarantadue; Amassài, figlio di Azarèl, figlio di Aczài, figlio di
Mesillemòt, figlio di Immer,
14e i loro fratelli, uomini valorosi, in numero di
centoventotto; Zabdièl, figlio di Ghedolìm, era prefetto su di loro.
15Dei leviti: Semaià, figlio di Cassub, figlio di Azrikàm, figlio di Casabia, figlio
di Bunnì;
16Sabbetài e Iozabàd al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti;
17Mattania, figlio di Mica, figlio di Zabdì, figlio di Asaf, il capo che iniziava
intonando la preghiera, e Bakbukia, secondo tra i suoi fratelli; Abda, figlio di
Sammùa, figlio di Galal, figlio di Iedutùn.
18Totale dei leviti nella città santa:
duecentoottantaquattro.
19Portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte:
centosettantadue.
20Il resto d’Israele, dei sacerdoti e dei leviti si stabilì in tutte le città di Giuda,
ognuno nella sua eredità.
21Gli oblati si stabilirono sull’Ofel, con Sica e Ghispa alla testa degli oblati. 22Il
prefetto dei leviti a Gerusalemme era Uzzì, figlio di Banì, figlio di Casabia, figlio di
Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, i cantori per il servizio del tempio di Dio;
23vi era infatti una disposizione del re a loro riguardo e un ordine per i cantori,
prescrizione per ogni giorno.
24Petachia, figlio di Mesezabèl, dei figli di Zerach, figlio di Giuda, suppliva il
re per tutti gli affari del popolo.
25Nei villaggi delle campagne, alcuni figli di Giuda si stabilirono a Kiriat-Arbà
e nelle sue dipendenze, a Dibon e nelle sue dipendenze, a Iekabseèl e nei suoi
villaggi,
26a Iesua, a Moladà, a Bet-Pelet, 27a Casar-Sual, a Bersabea e nelle sue
dipendenze,
28a Siklag, a Meconà e nelle sue dipendenze, 29a En-Rimmon, a Sorea,
a Iarmut,
30a Zanòach, ad Adullàm e nei loro villaggi, a Lachis e nelle sue
campagne, ad Azekà e nelle sue dipendenze. Si insediarono da Bersabea fino alla
valle di Innòm.
31I figli di Beniamino si stabilirono a Gheba, Micmas, Aià, Betel e sue
dipendenze,
32ad Anatòt, Nob, Anania, 33Asor, Rama, Ghittàim, 34Adid, Seboìm,
Neballat,
35Lod e Ono, nella valle degli Artigiani.
36Dei leviti parte si stabilì con Giuda, parte con Beniamino.
12 1Questi sono i sacerdoti e i leviti che tornarono con Zorobabele, figlio di
Sealtièl, e con Giosuè: Seraià, Geremia, Esdra,
2Amaria, Malluc, Cattus, 3Secania,
Recum, Meremòt,
4Iddo, Ghinnetòn, Abia, 5Miamìn, Maadia, Bilga, 6Semaià,
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Ioiarìb, Iedaià, 7Sallu, Amok, Chelkia, Iedaià. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei
loro fratelli al tempo di Giosuè.
8Leviti: Giosuè, Binnùi, Kadmièl, Serebia, Giuda, Mattania, che era preposto
agli inni con i suoi fratelli.
9Bakbukia e Unnì, loro fratelli, si alternavano con loro
secondo gli incarichi.
10Giosuè generò Ioiakìm, Ioiakìm generò Eliasìb, Eliasìb generò Ioiadà,
11Ioiadà generò Giònata, Giònata generò Iaddua.
12Al tempo di Ioiakìm i sacerdoti capi di casato erano: del casato di Seraià,
Meraià; di quello di Geremia, Anania;
13di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di
Amaria, Giovanni;
14di quello di Melikù, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe;
15di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài; 16di quello di Iddo,
Zaccaria; di quello di Ghinnetòn, Mesullàm;
17di quello di Abia, Zicrì; di quello di
Miniamìn, …; di quello di Moadia, Piltài;
18di quello di Bilga, Sammùa; di quello di
Semaià, Giònata;
19di quello di Ioiarìb, Mattenài; di quello di Iedaià, Uzzì; 20di
quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber;
21di quello di Chelkia, Casabia; di
quello di Iedaià, Netanèl.
22I leviti furono registrati, quanto ai capi di casato, al tempo di Eliasìb, di
Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano.
23I leviti capi di casato furono registrati nel libro delle Cronache fino al tempo
di Giovanni, figlio di Eliasìb.
24I capi dei leviti Casabia, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmièl, e i loro fratelli si
alternavano con loro per lodare e ringraziare, secondo l’ordine di Davide, uomo di
Dio, turno per turno.
25Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub
erano portieri e facevano la guardia ai magazzini delle porte.
26Questi vivevano al
tempo di Ioiakìm, figlio di Giosuè, figlio di Iosadàk, e al tempo di Neemia, il
governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba.
27Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i
leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, per
celebrare la dedicazione con gioia, con azioni di grazie, con il canto, con cimbali,
arpe e cetre.
28I cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai
villaggi dei Netofatiti,
29da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e di Azmàvet,
poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme.
30I sacerdoti
e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura.
31Allora io feci
salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s’incamminò dal
lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame;
32dietro a loro camminavano
Osea, metà dei capi di Giuda,
33Azaria, Esdra, Mesullàm, 34Giuda, Beniamino,
Semaià, Geremia,
35e dei sacerdoti con le trombe Zaccaria, figlio di Gionata, figlio
di Semaià, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf,
36e i
suoi fratelli Semaià, Azarèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netanèl, Giuda, Anàni, con gli
strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; lo scriba Esdra era davanti a loro.
37E
alla porta della Fonte e davanti a loro salirono per le scale della Città di Davide
lungo la salita del muro, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a
oriente.
38Il secondo coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l’altra metà
del popolo, sopra le mura, dalla torre dei Forni e fino al muro largo,
39e dalla porta
di Èfraim alla porta Vecchia e alla porta dei Pesci, alla torre di Cananèl e alla torre
dei Cento, fino alla porta delle Pecore, e si fermarono alla porta della Prigione.
40I
due cori si fermarono nel tempio di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che
Neemia
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si trovavano con me 41e i sacerdoti Eliakìm, Maasia, Miniamìn, Michea, Elioenài,
Zaccaria, Anania con le trombe,
42e Maasia, Semaià, Eleàzaro, Uzzì, Giovanni,
Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore.
43In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si rallegrò, perché Dio gli aveva
concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di
Gerusalemme si sentiva di lontano.
44In quel giorno, alcuni uomini furono preposti alle stanze dei magazzini delle
offerte, delle primizie e delle decime, per raccogliervi, dalle campagne di ogni
località, le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti, poiché i Giudei
gioivano per i sacerdoti e i leviti intenti alle funzioni:
45essi svolgevano il servizio
del loro Dio e il servizio della purificazione, come i cantori e i portieri, secondo
l’ordine di Davide e di Salomone, suo figlio.
46Infatti, al tempo di Davide e di Asaf,
in antico, vi erano capi cantori e canti di lode e di ringraziamento a Dio.
47E tutto
Israele, al tempo di Zorobabele e al tempo di Neemia, ogni giorno forniva le
porzioni prescritte ai cantori e ai portieri e quelle consacrate ai leviti, i quali le
davano ai figli di Aronne.
13 1In quel giorno si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò
scritto che l’Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di
Dio,
2perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l’acqua e perché,
contro di loro, avevano pagato Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse
mutato la maledizione in benedizione.
3Quando ebbero udito la legge, separarono
da Israele tutti gli stranieri.
4Prima di questo il sacerdote Eliasìb, assegnato alle stanze del tempio del
nostro Dio, parente di Tobia,
5aveva preparato per lui una camera grande dove,
prima di allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano,
del vino e dell’olio, spettanza di legge dei leviti, dei cantori, dei portieri, e il tributo
per i sacerdoti.
6Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché
nell’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero andato dal re; ma dopo
qualche tempo, chiesi di congedarmi dal re,
7venni a Gerusalemme e mi accorsi del
male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, preparando per lui una stanza nei
cortili del tempio di Dio.
8La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla
stanza tutti gli oggetti della casa di Tobia;
9poi ordinai che si purificassero quelle
camere e vi feci tornare gli utensili del tempio di Dio, le offerte e l’incenso.
10Seppi anche che le porzioni fissate per i leviti non erano state consegnate e
che i leviti e i cantori, che prestavano il servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.
11Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché il tempio di Dio è stato
abbandonato?». Poi li radunai e li ristabilii nei loro uffici.
12Allora tutto Giuda
portò ai magazzini la decima del frumento, del vino e dell’olio;
13incaricai dei
magazzini il sacerdote Selemia, lo scriba Sadoc, Pedaià, uno dei leviti, e al loro
fianco Canan, figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini
fedeli. Così stava a loro fare le parti per i loro fratelli.
14Ricòrdati per questo di me, o mio Dio, e non cancellare la fedeltà con cui ho
agito per il tempio del mio Dio e per il suo servizio!
15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini durante il
sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino,
uva, fichi e ogni sorta di carichi, e li portavano a Gerusalemme in giorno di sabato;
Neemia
Bibbia CEI 2008
18/18
io protestai a motivo del giorno in cui vendevano le derrate. 16C’erano anche alcuni
di Tiro stabiliti in città che portavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano
durante il sabato ai figli di Giuda e a Gerusalemme.
17Allora io rimproverai i
notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il
giorno del sabato?
18I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha
fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l’ira contro
Israele, profanando il sabato!».
19Non appena le porte di Gerusalemme
comiciavano a essere nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero
chiuse e che non si riaprissero fin dopo il sabato; collocai alcuni miei uomini alle
porte: non doveva entrare nessun carico durante il sabato.
20Così i mercanti e i
venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
21Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle
mura? Se lo farete un’altra volta, stenderò la mano contro di voi». Da quel
momento non vennero più durante il sabato.
22Ordinai ai leviti di purificarsi e di
venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.
Anche per questo ricòrdati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo il tuo
grande amore!
23In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di
Asdod, di Ammon e di Moab;
24la metà dei loro figli parlava l’asdodeo, nessuno di
loro sapeva parlare giudaico, ma solo la lingua di un popolo o dell’altro.
25Io li
rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare
su Dio: «Non darete le vostre figlie ai loro figli e non prenderete le loro figlie per i
vostri figli o per voi stessi.
26Salomone, re d’Israele, non ha forse peccato appunto
in questo? Certo, fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui: era amato dal suo
Dio e Dio l’aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare
anche lui.
27Dovremmo dunque ascoltare voi e fare tutto questo grande male e
prevaricare contro il nostro Dio sposando donne straniere?».
28Uno dei figli di
Ioiadà, figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt, il Coronita; io
lo cacciai via da me.
29Ricòrdati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il
sacerdozio e l’alleanza dei sacerdoti e dei leviti.
30Così li purificai da ogni elemento
straniero e ristabilii gli incarichi dei sacerdoti e dei leviti, ognuno al suo compito,
31quelli dell’offerta della legna ai tempi stabiliti, e delle primizie.
Ricòrdati di me in bene, mio Dio!

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