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La Sacra Bibbia (testo CEI 2008)
Versione non commerciabile. E’ gradita invece la riproduzione a fine di evangelizzazione
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VANGELO SECONDO LUCA
1 1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si
sono compiuti in mezzo a noi,
2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono
testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola,
3così anch’io ho
deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un
resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo,
4in modo che tu possa renderti conto
della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
5Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria,
della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome
Elisabetta.
6Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte
le leggi e le prescrizioni del Signore.
7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era
sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al
Signore durante il turno della sua classe,
9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del
servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta
dell’incenso.
10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora
dell’incenso.
11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare
dell’incenso.
12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo
gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie
Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni.
14Avrai gioia ed esultanza, e
molti si rallegreranno della sua nascita,
15perché egli sarà grande davanti al
Signore;
non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin
dal seno di sua madre
16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli
camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori
dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un
popolo ben disposto».
18Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere
questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni».
19L’angelo gli rispose:
«Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a
portarti questo lieto annuncio.
20Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al
giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si
compiranno a loro tempo».
21Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio.
22Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel
tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
23Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24Dopo quei giorni
Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva:
25«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere
la mia vergogna fra gli uomini».

26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret,
27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
28Entrando da lei, disse:
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un
saluto come questo.
30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato
grazia presso Dio.
31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù.
32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre
33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo
regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco
uomo?».
35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e
sarà chiamato Figlio di Dio.
36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia
ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta
sterile:
37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda.
40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena
Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo
.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra
le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
43A che cosa devo che la madre del
mio Signore venga da me?
44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il
bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo
. 45E beata colei che ha creduto
nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
50di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
54Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
57Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande
misericordia, e si rallegravano con lei.
59Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
con il nome di suo padre, Zaccaria.
60Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà
Giovanni».
61Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con
questo nome».
62Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si
chiamasse.
63Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti
furono meravigliati.
64All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e
parlava benedicendo Dio.
65Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la
regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
66Tutti coloro che
le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.
67Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
68«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
69e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
70come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
71salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
72Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci,
74liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
75in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
78Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
79per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
80Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino
al giorno della sua manifestazione a Israele.
2 1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il
censimento di tutta la terra.
2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio
era governatore della Siria.
3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria
città.
4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città
di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di

Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre
si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
7Diede alla luce il
suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per
loro non c’era posto nell’alloggio.
8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto,
vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge.
9Un angelo del Signore
si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da
grande timore,
10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande
gioia, che sarà di tutto il popolo:
11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un
Salvatore, che è Cristo Signore.
12Questo per voi il segno: troverete un bambino
avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
13E subito apparve con l’angelo una
moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori
dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo
avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
16Andarono, senza indugio, e
trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
17E dopo
averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
18Tutti quelli che
udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.
19Maria, da parte sua,
custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
20I pastori se ne tornarono,
glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato
detto loro.
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito
nel grembo.
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la
legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore –
23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al
Signore –
24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi,
come prescrive la legge del Signore.
25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
26Lo Spirito
Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver
veduto il Cristo del Signore.
27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i
genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo
riguardo,
28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
32luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta
la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te
una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era
molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo
matrimonio,
37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si
allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero
ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
40Il bambino cresceva e si fortificava,
pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa.
43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù
rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
44Credendo che egli
fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i
parenti e i conoscenti;
45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a
Gerusalemme.
46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai
maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.
47E tutti quelli che l’udivano erano
pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
48Al vederlo restarono
stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e
io, angosciati, ti cercavamo».
49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non
sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
50Ma essi non
compresero ciò che aveva detto loro.
51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre
custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
52E Gesù cresceva in sapienza, età e
grazia davanti a Dio e agli uomini.
3 1Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato
era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello,
tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene,
2sotto i
sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di
Zaccaria, nel deserto.
3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un
battesimo di conversione per il perdono dei peccati,
4com’è scritto nel libro degli
oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i
suoi sentieri!
5Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato
;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
7Alle folle che andavano a farsi battezzare da lui, Giovanni diceva: «Razza di
vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente?
8Fate dunque
frutti degni della conversione e non cominciate a dire fra voi: “Abbiamo Abramo
per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad
Abramo.
9Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che
non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco».
10Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro:
«Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia
altrettanto».
12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero:
«Maestro, che cosa dobbiamo fare?».
13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più
di quanto vi è stato fissato».
14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che
cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a
nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano
in cuor loro se non fosse lui il Cristo,
16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi
battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di
slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
17Tiene in
mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma
brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
19Ma il tetrarca Erode, rimproverato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo
fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso,
20aggiunse alle altre anche
questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.
21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui
il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì
22e discese sopra di lui lo Spirito
Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il
Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
23Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio,
come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli,
24figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di
Melchi, figlio di Innai, figlio di Giuseppe,
25figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio
di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai,
26figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di
Semein, figlio di Iosec, figlio di Ioda,
27figlio di Ioanàn, figlio di Resa, figlio di
Zorobabele, figlio di Salatièl, figlio di Neri,
28figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di
Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er,
29figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di
Iorim, figlio di Mattat, figlio di Levi,
30figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di
Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliachìm,
31figlio di Melea, figlio di Menna, figlio
di Mattatà, figlio di Natam, figlio di Davide,
32figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di
Booz, figlio di Sala, figlio di Naassòn,
33figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di
Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda,
34figlio di Giacobbe, figlio di
Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor,
35figlio di Seruc, figlio di
Ragàu, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala,
36figlio di Cainam, figlio di
Arfacsàd, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamec,
37figlio di Matusalemme, figlio
di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Maleleèl, figlio di Cainam,
38figlio di Enos, figlio di
Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
4 1Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo
Spirito nel deserto,
2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in
quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame.
3Allora il diavolo gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose:
«Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l’uomo».
5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra
6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e
io la do a chi voglio.
7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà
tuo».
8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo
renderai culto
».
9Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui;
10sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti custodiscano
;
11e anche:
Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra
».
12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al
momento fissato.
14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in
tutta la regione.
15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò
nella sinagoga e si alzò a leggere.
17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il
rotolo e trovò il passo dove era scritto:
18Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
19a proclamare l’anno di grazia del Signore.
20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli
occhi di tutti erano fissi su di lui.
21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta
questa Scrittura che voi avete ascoltato».
22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia
che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
23Ma
egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te
stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua
patria!”».
24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella
sua patria.
25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di
Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in
tutto il paese;
26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a
Sarepta di Sidone.
27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo;
ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si
alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte,

sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a
loro, si mise in cammino.
31Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla
gente.
32Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
33Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro;
cominciò a gridare forte:
34«Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a
rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
35Gesù gli ordinò severamente: «Taci!
Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza
fargli alcun male.
36Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che
parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi
se ne vanno?».
37E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
38Uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era
in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
39Si chinò su di lei, comandò
alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
40Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li
condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.
41Da molti
uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e
non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
42Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano,
lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via.
43Egli però
disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche
alle altre città; per questo sono stato mandato».
44E andava predicando nelle
sinagoghe della Giudea.
5 1Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù,
stando presso il lago di Gennèsaret,
2vide due barche accostate alla sponda. I
pescatori erano scesi e lavavano le reti.
3Salì in una barca, che era di Simone, e lo
pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le
vostre reti per la pesca».
5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la
notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
6Fecero così e
presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.
7Allora
fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e
riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
8Al vedere questo,
Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me,
perché sono un peccatore».
9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che
erano con lui, per la pesca che avevano fatto;
10così pure Giacomo e Giovanni, figli
di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in
poi sarai pescatore di uomini».
11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo
seguirono.
12Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide
e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
13Gesù tese
la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la
lebbra scomparve da lui.
14Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a
mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha
prescritto, a testimonianza per loro».
15Di lui si parlava sempre di più, e folle
numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. 16Ma egli si
ritirava in luoghi deserti a pregare.
17Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della
Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la
potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
18Ed ecco, alcuni uomini,
portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di
metterlo davanti a lui.
19Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della
folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a
Gesù nel mezzo della stanza.
20Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono
perdonati i tuoi peccati».
21Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo:
«Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio
soltanto?».
22Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate
così nel vostro cuore?
23Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”,
oppure dire “Àlzati e cammina”?
24Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il
potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati,
prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua».
25Subito egli si alzò davanti a loro, prese
il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
26Tutti furono colti
da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto
cose prodigiose».
27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco
delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla
numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola.
30I farisei e i
loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e
bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
31Gesù rispose loro: «Non sono i sani
che hanno bisogno del medico, ma i malati;
32io non sono venuto a chiamare i
giusti, ma i peccatori perché si convertano».
33Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno
preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
34Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo
è con loro?
35Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei
giorni digiuneranno».
36Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito
nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio
non si adatta il pezzo preso dal nuovo.
37E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi;
altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti.
38Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. 39Nessuno poi che beve il vino
vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
6 1Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e
mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
2Alcuni farisei dissero: «Perché
fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
3Gesù rispose loro: «Non avete
letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame?
4Come
entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi
compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
5E diceva
loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un
uomo che aveva la mano destra paralizzata
. 7Gli scribi e i farisei lo osservavano per
vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
8Ma Gesù
conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e
mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
9Poi Gesù disse loro: «Domando
a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o
sopprimerla?».
10E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!».
Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
11Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a
discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte
pregando Dio.
13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai
quali diede anche il nome di apostoli:
14Simone, al quale diede anche il nome di
Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,
15Matteo,
Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota;
16Giuda, figlio di
Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi
discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal
litorale di Tiro e di Sidone,
18che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle
loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti.
19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al
bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come
infame, a causa del Figlio dell’uomo.
23Rallegratevi in quel giorno ed
esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo
stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
24Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
25Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo
infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.
27Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli
che vi odiano,
28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi
trattano male.
29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il
mantello, non rifiutare neanche la tunica.
30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende
le cose tue, non chiederle indietro.
31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se
amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano

quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale
gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso.
34E se prestate a coloro
da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono
prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
35Amate invece i vostri nemici, fate
del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e
sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete
condannati; perdonate e sarete perdonati.
38Date e vi sarà dato: una misura buona,
pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con
la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutti e due in un fosso?
40Un discepolo non è più del maestro; ma
ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi
della trave che è nel tuo occhio?
42Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia
che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è
nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene
per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde
albero cattivo che produca un frutto buono.
44Ogni albero infatti si riconosce dal
suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo
.
45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal
suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore
sovrabbonda.
46Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
47Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a
chi è simile:
48è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto
profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì
quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
49Chi invece
ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla
terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di
quella casa fu grande».
7 1Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in
ascolto, Gesù entrò in Cafàrnao.
2Il servo di un centurione era ammalato e stava
per morire. Il centurione l’aveva molto caro.
3Perciò, avendo udito parlare di Gesù,
gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.
4Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli
conceda quello che chiede – dicevano –,
5perché ama il nostro popolo ed è stato lui
a costruirci la sinagoga».
6Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto
distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore,
non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto;
7per questo io
stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo
sarà guarito.
8Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati
sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al

mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». 9All’udire questo, Gesù lo ammirò e,
volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho
trovato una fede così grande!».
10E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono
il servo guarito.
11In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i
suoi discepoli e una grande folla.
12Quando fu vicino alla porta della città, ecco,
veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e
molta gente della città era con lei.
13Vedendola, il Signore fu preso da grande
compassione per lei e le disse: «Non piangere!».
14Si avvicinò e toccò la bara,
mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!».
15Il morto
si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
16Tutti furono
presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi»,
e: «Dio ha visitato il suo popolo».
17Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la
Giudea e in tutta la regione circostante.
18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati
quindi due di loro, Giovanni
19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve
venire o dobbiamo aspettare un altro?».
20Venuti da lui, quegli uomini dissero:
«Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve
venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
21In quello stesso momento Gesù guarì
molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.
22Poi
diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito:
i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i
sordi odono, i morti risuscitano
, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23E beato
è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di
Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna
sbattuta dal vento?
25Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con
abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei
palazzi dei re.
26Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico,
anzi, più che un profeta.
27Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via.
28Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più
piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
29Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo
di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto.
30Ma i farisei e i dottori della
Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro.
31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è
simile?
32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi
dite: “È indemoniato”.
34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite:
“Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
35Ma la
Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e
si mise a tavola.
37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si
trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo;
38stando dietro, presso i
piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi
capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
39Vedendo questo, il fariseo che
l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale
genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’
pure, maestro».
41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento
denari, l’altro cinquanta.
42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a
tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?».
43Simone rispose: «Suppongo sia
colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
44E,
volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in
casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi
con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
45Tu non mi hai dato un bacio; lei
invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi.
46Tu non hai
unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo
. 47Per questo
io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui
al quale si perdona poco, ama poco».
48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono
perdonati».
49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che
perdona anche i peccati?».
50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’
in pace!».
8 1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la
buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici
2e alcune donne che erano
state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla
quale erano usciti sette demòni;
3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di
Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
4Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città,
Gesù disse con una parabola:
5«Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre
seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la
mangiarono.
6Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per
mancanza di umidità.
7Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti
insieme con essa, la soffocarono.
8Un’altra parte cadde sul terreno buono,
germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per
ascoltare, ascolti!».
9I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. 10Ed egli disse:
«A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole,
affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
11Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. 12I semi
caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e
porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati.
13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con
gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova
vengono meno.
14Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver
ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e
piaceri della vita e non giungono a maturazione.
15Quello sul terreno buono sono
coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la
custodiscono e producono frutto con perseveranza.
16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un
letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
17Non c’è nulla di
segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga
in piena luce.
18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato,
ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
19E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a
causa della folla.
20Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e
desiderano vederti».
21Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi:
coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
22E avvenne che, uno di quei giorni, Gesù salì su una barca con i suoi discepoli
e disse loro: «Passiamo all’altra riva del lago». E presero il largo.
23Ora, mentre
navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago,
imbarcavano acqua ed erano in pericolo.
24Si accostarono a lui e lo svegliarono
dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». Ed egli, destatosi, minacciò il vento
e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia.
25Allora disse loro: «Dov’è la
vostra fede?». Essi, impauriti e stupiti, dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui,
che comanda anche ai venti e all’acqua, e gli obbediscono?».
26Approdarono nel paese dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. 27Era
appena sceso a terra, quando dalla città gli venne incontro un uomo posseduto dai
demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma in mezzo alle
tombe.
28Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran voce: «Che
vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».
29Gesù
aveva ordinato allo spirito impuro di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti si era
impossessato di lui; allora lo tenevano chiuso, legato con catene e con i ceppi ai
piedi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.
30Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti
demòni erano entrati in lui.
31E lo scongiuravano che non ordinasse loro di
andarsene nell’abisso.
32Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul
monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo
permise.
33I demòni, usciti dall’uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò,
giù dalla rupe, nel lago e annegò.
34Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la
notizia nella città e nelle campagne.
35La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando
arrivarono da Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e
sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura.
36Quelli che avevano
visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato.
37Allora tutta la popolazione
del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano
molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro.
38L’uomo dal quale erano
usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo:
39«Torna a
casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te». E quello se ne andò,
proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.

40Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti erano in attesa di lui.
41Ed ecco, venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: si gettò ai
piedi di Gesù e lo pregava di recarsi a casa sua,
42perché l’unica figlia che aveva, di
circa dodici anni, stava per morire.
Mentre Gesù vi si recava
, le folle gli si accalcavano attorno. 43E una donna,
che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi
beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno,
44gli si avvicinò da
dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò.
45Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Tutti negavano. Pietro allora disse: «Maestro,
la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia».
46Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha
toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me».
47Allora la donna, vedendo che
non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò
davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata guarita
all’istante.
48Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!».
49Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga
e disse: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro».
50Ma Gesù, avendo
udito, rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata».
51Giunto alla casa,
non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e
al padre e alla madre della fanciulla.
52Tutti piangevano e facevano il lamento su di
lei. Gesù disse: «Non piangete. Non è morta, ma dorme».
53Essi lo deridevano,
sapendo bene che era morta;
54ma egli le prese la mano e disse ad alta voce:
«Fanciulla, àlzati!».
55La vita ritornò in lei e si alzò all’istante. Egli ordinò di darle
da mangiare.
56I genitori ne furono sbalorditi, ma egli ordinò loro di non
raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
9 1Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le
malattie.
2E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. 3Disse
loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro,
e non portatevi due tuniche.
4In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi
ripartite.
5Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la
polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
6Allora essi uscirono e
giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e
operando guarigioni.
7Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che
cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti»,
8altri: «È
apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
9Ma Erode
diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire
queste cose?». E cercava di vederlo.
10Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano
fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida.
11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro
del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo:
«Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per
alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
13Gesù disse loro: «Voi
stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e

due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere
a gruppi di cinquanta circa».
15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese
i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li
spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
17Tutti mangiarono a
sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano
con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?».
19Essi
risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che
è risorto».
20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il
Cristo di Dio».
21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli
anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo
giorno».
23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
24Chi vuole salvare la propria
vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
25Infatti,
quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se
stesso?
26Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio
dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
27In verità
io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il
regno di Dio».
28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare.
29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto
e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
30Ed ecco, due uomini conversavano
con lui: erano Mosè ed Elia,
31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che
stava per compiersi a Gerusalemme.
32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal
sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano
con lui.
33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello
per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Egli non sapeva quello che diceva.
34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì
con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura.
35E dalla nube uscì una
voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
36Appena la voce
cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò
che avevano visto.
37Il giorno seguente, quando furono discesi dal monte, una grande folla gli
venne incontro.
38A un tratto, dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti
prego, volgi lo sguardo a mio figlio, perché è l’unico che ho!
39Ecco, uno spirito lo
afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla
bocca, se ne allontana a stento e lo lascia sfinito.
40Ho pregato i tuoi discepoli di
scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
41Gesù rispose: «O generazione incredula e
perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conduci qui tuo figlio».
42Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò a terra scuotendolo con
convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo
padre.
43E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio.
Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli:
44«Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere
consegnato nelle mani degli uomini». 45Essi però non capivano queste parole:
restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore
di interrogarlo su questo argomento.
46Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. 47Allora
Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino
48e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti
voi, questi è grande».
49Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che
scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue
insieme con noi».
50Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro
di voi, è per voi».
51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli
prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme
52e mandò
messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per preparargli l’ingresso.
53Ma essi non vollero riceverlo, perché era
chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
54Quando videro ciò, i discepoli
Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal
cielo e li consumi?».
55Si voltò e li rimproverò. 56E si misero in cammino verso un
altro villaggio.
57Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque
tu vada».
58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i
loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
59A un altro disse:
«Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire
mio padre».
60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece
va’ e annuncia il regno di Dio».
61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però
lascia che io mi congedi da quelli di casa mia».
62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno
che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
10 1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
2Diceva loro: «La messe è
abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe,
perché mandi operai nella sua messe!
3Andate: ecco, vi mando come agnelli in
mezzo a lupi;
4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare
nessuno lungo la strada.
5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa
casa!”.
6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che
hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa
all’altra.
8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi
sarà offerto,
9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di
Dio”.
10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue
piazze e dite:
11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi,
noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.
12Io vi
dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
13Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero
avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e

cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone
saranno trattate meno duramente di voi.
15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino
al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato».
17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome».
18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal
cielo come una folgore.
19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e
scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
20Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto
perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
21In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti
rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso
nella tua benevolenza.
22Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il
Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà
rivelarlo».
23E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che
voi vedete.
24Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi
guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo
ascoltarono».
25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
26Gesù gli disse: «Che
cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta
la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso
». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’
questo e vivrai».
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani
dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre.
32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e
passò oltre.
33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e
ne ebbe compassione.
34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
35Il
giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura
di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.
36Chi di questi tre ti
sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
37Quello
rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’
così».
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome
Marta, lo ospitò
. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi
del Signore, ascoltava la sua parola.
40Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».
41Ma il Signore le rispose:
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,
42ma di una cosa sola c’è
bisogno
. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone
saranno trattate meno duramente di voi.
15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino
al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato».
17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome».
18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal
cielo come una folgore.
19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e
scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
20Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto
perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
21In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti
rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso
nella tua benevolenza.
22Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il
Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà
rivelarlo».
23E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che
voi vedete.
24Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi
guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo
ascoltarono».
25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
26Gesù gli disse: «Che
cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta
la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso
». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’
questo e vivrai».
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani
dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre.
32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e
passò oltre.
33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e
ne ebbe compassione.
34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
35Il
giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura
di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.
36Chi di questi tre ti
sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
37Quello
rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’
così».
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome
Marta, lo ospitò
. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi
del Signore, ascoltava la sua parola.
40Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».
41Ma il Signore le rispose:
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,
42ma di una cosa sola c’è
bisogno
. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 14Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone
saranno trattate meno duramente di voi.
15E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino
al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
16Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato».
17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome».
18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal
cielo come una folgore.
19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e
scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
20Non
rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto
perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
21In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti
rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso
nella tua benevolenza.
22Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il
Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà
rivelarlo».
23E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che
voi vedete.
24Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi
guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo
ascoltarono».
25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
26Gesù gli disse: «Che
cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta
la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso
». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’
questo e vivrai».
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».
30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani
dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre.
32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e
passò oltre.
33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e
ne ebbe compassione.
34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui.
35Il
giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura
di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.
36Chi di questi tre ti
sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
37Quello
rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’
così».
38Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome
Marta, lo ospitò
. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi
del Signore, ascoltava la sua parola.
40Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia
lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».
41Ma il Signore le rispose:
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,
42ma di una cosa sola c’è
bisogno
. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
11 1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli».
2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli:
“Amico, prestami tre pani,
6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho
nulla da offrirgli”,
7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la
porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i
pani”,
8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno
per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi
sarà aperto.
10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà
aperto.
11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al
posto del pesce?
12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque,
che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro
del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
14Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto
cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore.
15Ma alcuni dissero: «È per
mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
16Altri poi, per
metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
17Egli, conoscendo le loro
intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade
sull’altra.
18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il
suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl.
19Ma se io
scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano?
Per questo saranno loro i vostri giudici.
20Se invece io scaccio i demòni con il dito di
Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che
possiede è al sicuro.
22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le
armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
23Chi non è con me è contro di
me, e chi non raccoglie con me disperde.
24Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti
cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono
uscito”.
25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora va, prende altri sette spiriti
peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di
quell’uomo diventa peggiore della prima».
27Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il
grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
28Ma egli disse: «Beati
piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è
una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno,
se non il segno di Giona.
30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive,
così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
31Nel giorno del
giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li
condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la
sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
32Nel giorno
del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la
condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco,
qui vi è uno più grande di Giona.
33Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il
moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce.
34La lampada del corpo è
il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso;
ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso.
35Bada dunque che la luce che è in
te non sia tenebra.
36Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna
parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il
suo fulgore».
37Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a
tavola.
38Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del
pranzo.
39Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del
piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria.
40Stolti! Colui che ha
fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?
41Date piuttosto in elemosina
quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
42Ma guai a voi, farisei, che
pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la
giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare
quelle.
43Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle
piazze.
44Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
passa sopra senza saperlo».
45Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo,
tu offendi anche noi».
46Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che
caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno
con un dito!
47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno
uccisi.
48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e
voi costruite.
49Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e
apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”,
50perché a questa generazione
sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo:
51dal
sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario.
Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
52Guai a voi, dottori della
Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a
quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo
ostile e a farlo parlare su molti argomenti,
54tendendogli insidie, per sorprenderlo
in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

12 1Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a
vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal
lievito dei farisei, che è l’ipocrisia.
2Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato,
né di segreto che non sarà conosciuto.
3Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre
sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne
sarà annunciato dalle terrazze.
4Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e
dopo questo non possono fare più nulla.
5Vi mostrerò invece di chi dovete aver
paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì,
ve lo dico, temete costui.
6Cinque passeri non si vendono forse per due soldi?
Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.
7Anche i capelli del
vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!
8Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio
dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
9ma chi mi rinnegherà davanti
agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
10Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi
bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
11Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità,
non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire,
12perché lo
Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
13Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me
l’eredità».
14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore
sopra di voi?».
15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia
perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli
possiede».
16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un
raccolto abbondante.
17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere
i miei raccolti?
18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri
più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
19Poi dirò a me stesso: Anima
mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e
divèrtiti!”.
20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua
vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”.
21Così è di chi accumula tesori per sé
e non si arricchisce presso Dio».
22Poi disse ai suoi discepoli: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la
vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete.
23La vita
infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito.
24Guardate i corvi: non séminano e
non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più
degli uccelli valete voi!
25Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di
poco la propria vita?
26Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate
per il resto?
27Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io
vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
28Se
dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel
forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede.
29E voi, non state a domandarvi
che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia:
30di tutte queste cose vanno in
cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
31Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il
Regno.
33Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma.
34Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a
quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che,
quando arriva e bussa, gli aprano subito.
37Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li
farà mettere a tavola e passerà a servirli.
38E se, giungendo nel mezzo della notte o
prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
39Cercate di capire questo: se il padrone
di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio
dell’uomo».
41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?».
42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che
il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo
debito?
43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.
44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo
dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i
servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
46il padrone di quel servo arriverà
un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli
infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;
48quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque
fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di
più.
49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!
50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia
compiuto!
51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma
divisione.
52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi
tre contro due e due contro tre;
53si divideranno padre contro figlio e figlio contro
padre
, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora
contro suocera
».
54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente,
subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade.
55E quando soffia lo scirocco, dite:
“Farà caldo”, e così accade.
56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del
cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
57E perché non giudicate voi
stessi ciò che è giusto?
58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini
davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in
prigione.
59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo
spicciolo».

32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il
Regno.
33Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma.
34Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a
quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che,
quando arriva e bussa, gli aprano subito.
37Beati quei servi che il padrone al suo
ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li
farà mettere a tavola e passerà a servirli.
38E se, giungendo nel mezzo della notte o
prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
39Cercate di capire questo: se il padrone
di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
40Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio
dell’uomo».
41Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?».
42Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che
il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo
debito?
43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.
44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo
dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i
servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
46il padrone di quel servo arriverà
un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli
infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;
48quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque
fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di
più.
49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!
50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia
compiuto!
51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma
divisione.
52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi
tre contro due e due contro tre;
53si divideranno padre contro figlio e figlio contro
padre
, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora
contro suocera
».
54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente,
subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade.
55E quando soffia lo scirocco, dite:
“Farà caldo”, e così accade.
56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del
cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
57E perché non giudicate voi
stessi ciò che è giusto?
58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini
davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in
prigione.
59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo
spicciolo».

13 1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più
peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?
3No, io vi dico, ma se non vi
convertite, perirete tutti allo stesso modo.
4O quelle diciotto persone, sulle quali
crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli
abitanti di Gerusalemme?
5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo
stesso modo».
6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi
nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
7Allora disse al vignaiolo:
“Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo.
Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”.
8Ma quello gli rispose:
“Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo
il concime.
9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
10Stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. 11C’era là una donna
che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun
modo a stare diritta.
12Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata
dalla tua malattia».
13Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e
glorificava Dio.
14Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella
guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si
deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
15Il
Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il
suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
16E questa figlia di
Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere
liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
17Quando egli diceva queste cose,
tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le
meraviglie da lui compiute.
18Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso
paragonare?
19È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo
giardino; crebbe, divenne un albero e
gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra
i suoi rami
».
20E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? 21È simile al
lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta
lievitata».
22Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso
Gerusalemme.
23Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro:
24«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico,
cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
25Quando il padrone di casa si
alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta,
dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”.
26Allora
comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato
nelle nostre piazze”.
27Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete.
Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. 28Là ci sarà pianto e
stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel
regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
29Verranno da oriente e da occidente, da
settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30Ed ecco, vi
sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
31In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via
di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
32Egli rispose loro: «Andate a dire a quella
volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo
giorno la mia opera è compiuta.
33Però è necessario che oggi, domani e il giorno
seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia
fuori di Gerusalemme”.
34Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono
stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia
i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
35Ecco, la vostra casa è
abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui
direte:
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
14 1Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi
stavano a osservarlo.
2Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
3Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di
sabato?».
4Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5Poi
disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori
subito in giorno di sabato?».
6E non potevano rispondere nulla a queste parole.
7Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti:
8«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché
non ci sia un altro invitato più degno di te,
9e colui che ha invitato te e lui venga a
dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.
10Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene
colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore
davanti a tutti i commensali.
11Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si
umilia sarà esaltato».
12Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a
loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
13Al contrario,
quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;
14e sarai beato perché
non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei
giusti».
15Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà
cibo nel regno di Dio!».
16Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti
inviti.
17All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”.
18Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho
comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”.
19Un altro
disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”.
20Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. 21Al suo
ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato,
disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i
poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
22Il servo disse: “Signore, è stato fatto come
hai ordinato, ma c’è ancora posto”.
23Il padrone allora disse al servo: “Esci per le
strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia.
24Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».
25Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro: 26«Se uno viene
a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i
fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
27Colui
che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio
discepolo.
28Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa
e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?
29Per evitare che, se getta le
fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a
deriderlo,
30dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire
il lavoro”.
31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima
a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con
ventimila?
32Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per
chiedere pace.
33Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può
essere mio discepolo.
34Buona cosa è il sale, ma se anche il sale perde il sapore, con che cosa verrà
salato?
35Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha
orecchi per ascoltare, ascolti».
15 1Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e
gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
3Ed egli disse loro questa parabola:
4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
5Quando l’ha trovata,
pieno di gioia se la carica sulle spalle,
6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice
loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era
perduta”.
7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si
converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
8Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la
lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?
9E dopo averla
trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho
trovato la moneta che avevo perduto”.
10Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli
angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
11Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al
padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro
le sue sostanze.
13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose,
partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo
dissoluto.
14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande
carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
15Allora andò a mettersi al servizio
di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i
porci.
16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma
nessuno gli dava nulla.
17Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
18Mi alzerò, andrò da mio padre
e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te;
19non sono più degno di
essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò
da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
21Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso
il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.
22Ma il
padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,
mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.
23Prendete il vitello grasso,
ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
24perché questo mio figlio era morto ed
è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa,
udì la musica e le danze;
26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto
questo.
27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il
vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”.
28Egli si indignò, e non voleva
entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo.
29Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io
ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai
mai dato un capretto per far festa con i miei amici.
30Ma ora che è tornato questo
tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai
ammazzato il vitello grasso”.
31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e
tutto ciò che è mio è tuo;
32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo
fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
16 1Diceva anche ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi
fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
2Lo chiamò e gli disse: “Che cosa
sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più
amministrare”.
3L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio
padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi
vergogno.
4So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato
dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
5Chiamò uno per
uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”.
6Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti
subito e scrivi cinquanta”.
7Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento
misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
8Il padrone
lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di
questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
9Ebbene,
io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa
verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
10Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è
disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
11Se dunque
non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?
12E se non
siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
13Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà
l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e
la ricchezza».
14I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si
facevano beffe di lui.
15Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti
davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene
esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.
16La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il
regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi.
17È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della
Legge.
18Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio;
chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
19C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e
ogni giorno si dava a lauti banchetti.
20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua
porta, coperto di piaghe,
21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola
del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
22Un giorno il
povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu
sepolto.
23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,
e Lazzaro accanto a lui.
24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e
manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua,
perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
25Ma Abramo rispose: “Figlio,
ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in
questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
26Per di più, tra noi
e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non
possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
27E quello replicò: “Allora, padre, ti
prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre,
28perché ho cinque fratelli. Li
ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di
tormento”.
29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui
replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si
convertiranno”.
31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno
persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
17 1Disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a
causa del quale vengono.
2È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina
da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
3State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà,
perdonagli.
4E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette
volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
5Gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose:
«Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso:
“Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando
rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”?
8Non gli dirà piuttosto:
“Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e
bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”?
9Avrà forse gratitudine verso quel servo,
perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
10Così anche voi, quando avrete fatto tutto
quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto
dovevamo fare”».

11Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la
Galilea.
12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si
fermarono a distanza
13e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
14Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre
essi andavano, furono purificati.
15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro
lodando Dio a gran voce,
16e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per
ringraziarlo. Era un Samaritano.
17Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati
dieci? E gli altri nove dove sono?
18Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a
rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?».
19E gli disse: «Àlzati e va’; la
tua fede ti ha salvato!».
20I farisei gli domandarono: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose
loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione,
21e nessuno dirà:
“Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
22Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche
uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.
23Vi diranno: “Eccolo
là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli.
24Perché come la folgore,
guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo
giorno.
25Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa
generazione.
26Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio
dell’uomo:
27mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino
al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
28Come
avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano,
piantavano, costruivano;
29ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e
zolfo dal cielo e li fece morire tutti.
30Così accadrà nel giorno in cui il Figlio
dell’uomo si manifesterà.
31In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà
lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo,
non torni indietro.
32Ricordatevi della moglie di Lot. 33Chi cercherà di salvare la
propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
34Io vi dico: in quella
notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato;
35due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra
lasciata». [
36] 37Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà
il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
18 1Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi
mai:
2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per
alcuno.
3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva:
“Fammi giustizia contro il mio avversario”.
4Per un po’ di tempo egli non volle; ma
poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno,
5dato che
questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga
continuamente a importunarmi”».
6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice
il giudice disonesto.
7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno
e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo?
8Io vi dico che farà loro
giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla
terra?».
9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di
essere giusti e disprezzavano gli altri:
10«Due uomini salirono al tempio a pregare:
uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé:
“O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri,
e neppure come questo pubblicano.
12Digiuno due volte alla settimana e pago le
decime di tutto quello che possiedo”.
13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza,
non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio,
abbi pietà di me peccatore”.
14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa
sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà
esaltato».
15Gli presentavano anche i bambini piccoli perché li toccasse, ma i discepoli,
vedendo ciò, li rimproveravano.
16Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate che i
bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene
il regno di Dio.
17In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie
un bambino, non entrerà in esso».
18Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in
eredità la vita eterna?».
19Gesù gli rispose: «Perché mi chiami buono? Nessuno è
buono, se non Dio solo.
20Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio,
non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua
madre
». 21Costui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza».
22Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai,
distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!».
23Ma quello,
udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco.
24Quando Gesù lo vide così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che
possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio.
25È più facile infatti per un
cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di
Dio!».
26Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». 27Rispose:
«Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
28Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato i nostri beni e ti abbiamo
seguito».
29Ed egli rispose: «In verità io vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato
casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio,
30che non riceva molto
di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».
31Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e
si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo:
32verrà
infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi
33e,
dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà».
34Ma quelli non
compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non
capivano ciò che egli aveva detto.
35Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a
mendicare.
36Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. 37Gli
annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
38Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di
Davide, abbi pietà di me!».
39Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano
perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di
me!».
40Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino,
gli domandò:
41«Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io
veda di nuovo!».
42E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha
salvato».
43Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il
popolo, vedendo, diede lode a Dio.

19 1Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di
nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,
3cercava di vedere chi era Gesù, ma non
gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura.
4Allora corse avanti e,
per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
5Quando
giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché
oggi devo fermarmi a casa tua».
6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.
7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma
Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che
possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è
figlio di Abramo.
10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che
era perduto».
11Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, disse ancora una parabola,
perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse
manifestarsi da un momento all’altro.
12Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia
partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare.
13Chiamati
dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino
al mio ritorno”.
14Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una
delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.
15Dopo
aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva
consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
16Si presentò
il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”.
17Gli disse:
“Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra
dieci città”.
18Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate cinque”.
19Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
20Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho
tenuto nascosta in un fazzoletto;
21avevo paura di te, che sei un uomo severo:
prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”.
22Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un
uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che
non ho seminato:
23perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al
mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”.
24Disse poi ai presenti: “Toglietegli la
moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”.
25Gli risposero: “Signore, ne ha già
dieci!”.
26“Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello
che ha.
27E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli
qui e uccideteli davanti a me”».
28Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso
Gerusalemme.
29Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli
Ulivi, inviò due discepoli
30dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando,
troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e
conducetelo qui.
31E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete
così: “Il Signore ne ha bisogno”».
32Gli inviati andarono e trovarono come aveva
loro detto.
33Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate
il puledro?».
34Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 35Lo condussero allora da
Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.
36Mentre egli
avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.

37Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei
discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che
avevano veduto,
38dicendo:
«
Benedetto colui che viene,
il re,
nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
39Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Ma
egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
41Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42dicendo: «Se avessi
compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato
nascosto ai tuoi occhi.
43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno
di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte;
44distruggeranno te e i
tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
45Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46dicendo
loro: «Sta scritto:
La mia casa sarà casa di preghiera.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
47Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano
di farlo morire e così anche i capi del popolo;
48ma non sapevano che cosa fare,
perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
20 1Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo,
sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani
2e si rivolsero a lui
dicendo: «Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa
autorità».
3E Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: 4il
battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?».
5Allora essi ragionavano
fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché non gli avete
creduto?”.
6Se invece diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è
convinto che Giovanni sia un profeta».
7Risposero quindi di non saperlo. 8E Gesù
disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
9Poi prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la
diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo.
10Al
momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte
del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani
vuote.
11Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e
lo mandarono via a mani vuote.
12Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo
ferirono e lo cacciarono via.
13Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo
fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”.
14Ma i contadini,
appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede.
Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”.
15Lo cacciarono fuori della vigna e lo
uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?
16Verrà, farà
morire quei contadini e darà la vigna ad altri».

Udito questo, dissero: «Non sia mai!». 17Allora egli fissò lo sguardo su di loro
e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo
?
18Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà
stritolato».
19In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le
mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella
parabola l’aveva detta per loro.
20Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone
giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del
governatore.
21Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni
con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio
secondo verità.
22È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?». 23Rendendosi
conto della loro malizia, disse:
24«Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e
l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».
25Ed egli disse: «Rendete dunque quello che
è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio».
26Così non riuscirono a coglierlo
in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta,
tacquero.
27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione
– e gli posero questa domanda:
28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il
fratello di qualcuno
che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie
e dia una discendenza al proprio fratello
. 29C’erano dunque sette fratelli: il primo,
dopo aver preso moglie, morì senza figli.
30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo
e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
32Da ultimo morì anche la donna.
33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette
l’hanno avuta in moglie».
34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono
moglie e prendono marito;
35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e
della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito:
36infatti non
possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della
risurrezione, sono figli di Dio.
37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche
Mosè a proposito del roveto, quando dice:
Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di
Isacco e Dio di Giacobbe
. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono
per lui».
39Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». 40E non osavano
più rivolgergli alcuna domanda.
41Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, 42se
Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
43finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi
?
44Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».
45Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli: 46«Guardatevi dagli
scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati
nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti;

47divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno
una condanna più severa».
21 1Alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del
tempio.
2Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, 3e disse: «In
verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.
4Tutti costoro,
infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua
miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni
votivi, disse:
6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata
pietra su pietra che non sarà distrutta».
7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e
quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
8Rispose: «Badate di
non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e:
“Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!
9Quando sentirete di guerre e di
rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non
è subito la fine».
10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno,
11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche
fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e
governatori, a causa del mio nome.
13Avrete allora occasione di dare testimonianza.
14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò
parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né
controbattere.
16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli
amici, e uccideranno alcuni di voi;
17sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra
perseveranza salverete la vostra vita.
20Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la
sua devastazione è vicina.
21Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso
i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in
campagna non tornino in città;
22quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché
tutto ciò che è stato scritto si compia.
23In quei giorni guai alle donne che sono
incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira
contro questo popolo.
24Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in
tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani
non siano compiuti.
25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,
26mentre gli uomini moriranno
per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Le potenze dei cieli
infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube
con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose,
risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
29E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi:
30quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è
vicina. 31Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno
di Dio è vicino.
32In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che
tutto avvenga.
33Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in
dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi
addosso all’improvviso;
35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro
che abitano sulla faccia di tutta la terra.
36Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire
davanti al Figlio dell’uomo».
37Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava
all’aperto sul monte detto degli Ulivi.
38E tutto il popolo di buon mattino andava da
lui nel tempio per ascoltarlo.
22 1Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2e i capi dei sacerdoti e
gli scribi cercavano in che modo toglierlo di mezzo, ma temevano il popolo.
3Allora
Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici.
4Ed egli andò a
trattare con i capi dei sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo a
loro.
5Essi si rallegrarono e concordarono di dargli del denaro. 6Egli fu d’accordo e
cercava l’occasione propizia per consegnarlo a loro, di nascosto dalla folla.
7Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua. 8Gesù
mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi, perché possiamo
mangiare la Pasqua».
9Gli chiesero: «Dove vuoi che prepariamo?». 10Ed egli rispose
loro: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca
d’acqua; seguitelo nella casa in cui entrerà.
11Direte al padrone di casa: “Il Maestro
ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”.
12Egli
vi mostrerà al piano superiore una sala, grande e arredata; lì preparate».
13Essi
andarono e trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
14Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15e disse loro:
«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,
16perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di
Dio».
17E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra
voi,
18perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite,
finché non verrà il regno di Dio».
19Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo
diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in
memoria di me».
20E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
21«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. 22Il Figlio
dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli
viene tradito!».
23Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro
avrebbe fatto questo.
24E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più
grande.
25Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su
di esse sono chiamati benefattori.
26Voi però non fate così; ma chi tra voi è più
grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve.
27Infatti chi
è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure
io sto in mezzo a voi come colui che serve.

vicina. 31Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno
di Dio è vicino.
32In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che
tutto avvenga.
33Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in
dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi
addosso all’improvviso;
35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro
che abitano sulla faccia di tutta la terra.
36Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire
davanti al Figlio dell’uomo».
37Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava
all’aperto sul monte detto degli Ulivi.
38E tutto il popolo di buon mattino andava da
lui nel tempio per ascoltarlo.
22 1Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2e i capi dei sacerdoti e
gli scribi cercavano in che modo toglierlo di mezzo, ma temevano il popolo.
3Allora
Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici.
4Ed egli andò a
trattare con i capi dei sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo a
loro.
5Essi si rallegrarono e concordarono di dargli del denaro. 6Egli fu d’accordo e
cercava l’occasione propizia per consegnarlo a loro, di nascosto dalla folla.
7Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua. 8Gesù
mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi, perché possiamo
mangiare la Pasqua».
9Gli chiesero: «Dove vuoi che prepariamo?». 10Ed egli rispose
loro: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca
d’acqua; seguitelo nella casa in cui entrerà.
11Direte al padrone di casa: “Il Maestro
ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”.
12Egli
vi mostrerà al piano superiore una sala, grande e arredata; lì preparate».
13Essi
andarono e trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
14Quando venne l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15e disse loro:
«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,
16perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di
Dio».
17E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra
voi,
18perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite,
finché non verrà il regno di Dio».
19Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo
diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in
memoria di me».
20E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
21«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. 22Il Figlio
dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli
viene tradito!».
23Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro
avrebbe fatto questo.
24E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più
grande.
25Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su
di esse sono chiamati benefattori.
26Voi però non fate così; ma chi tra voi è più
grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve.
27Infatti chi
è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure
io sto in mezzo a voi come colui che serve.

28Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29e io preparo
per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me,
30perché mangiate e
beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici
tribù d’Israele.
31Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; 32ma
io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito,
conferma i tuoi fratelli».
33E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad
andare anche in prigione e alla morte».
34Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo
non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».
35Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi
è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
36Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi
ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello
e ne compri una.
37Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della
Scrittura:
E fu annoverato tra gli empi. Infatti tutto quello che mi riguarda volge
al suo compimento».
38Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli
disse: «Basta!».
39Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo
seguirono.
40Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione».
41Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava
dicendo:
42«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la
mia, ma la tua volontà».
43Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo.
44Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce
di sangue che cadono a terra.
45Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li
trovò che dormivano per la tristezza.
46E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e
pregate, per non entrare in tentazione».
47Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava
Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo.
48Gesù gli
disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?».
49Allora quelli che
erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo
colpire con la spada?».
50E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli
staccò l’orecchio destro.
51Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E,
toccandogli l’orecchio, lo guarì.
52Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti,
capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con
spade e bastoni.
53Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le
mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».
54Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del
sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.
55Avevano acceso un fuoco in
mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro.
56Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente,
disse: «Anche questi era con lui».
57Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo
conosco!».
58Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma
Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!».
59Passata circa un’ora, un altro insisteva:
«In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo».
60Ma Pietro disse: «O uomo,
non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
61Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della
parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai
tre volte».
62E, uscito fuori, pianse amaramente.
63E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo
picchiavano,
64gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha
colpito?».
65E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
66Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei
sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro sinedrio
67e gli dissero: «Se tu
sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete;
68se
vi interrogo, non mi risponderete.
69Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla
destra della potenza di Dio».
70Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di
Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».
71E quelli dissero: «Che
bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua
bocca».
23 1Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato 2e cominciarono ad
accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo,
impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re».
3Pilato allora
lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
4Pilato disse ai
capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di
condanna».
5Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando
per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui».
6Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo 7e, saputo che stava
sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a
Gerusalemme.
8Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava
vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da
lui.
9Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. 10Erano
presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo.
11Allora
anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una
splendida veste e lo rimandò a Pilato.
12In quel giorno Erode e Pilato diventarono
amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.
13Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, 14disse loro: «Mi
avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato
davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo
accusate;
15e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla
che meriti la morte.
16Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». [17] 18Ma
essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà
Barabba!».
19Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e
per omicidio.
20Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. 21Ma essi
urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!».
22Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma
che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque,
lo punirò e lo rimetterò in libertà».
23Essi però insistevano a gran voce, chiedendo
che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano.
24Pilato allora decise che la loro
richiesta venisse eseguita.
25Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione
per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

26Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che
tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
27Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il
petto e facevano lamenti su di lui.
28Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse:
«Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui
vostri figli.
29Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che
non hanno generato e i seni che non hanno allattato”.
30Allora cominceranno a dire
ai monti
: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. 31Perché, se si tratta così il
legno verde, che avverrà del legno secco?».
32Insieme con lui venivano condotti a
morte anche altri due, che erano malfattori.
33Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori,
uno a destra e l’altro a sinistra.
34Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non
sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
35Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato
altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
36Anche i soldati lo
deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto
37e dicevano: «Se tu sei il re
dei Giudei, salva te stesso».
38Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei
Giudei».
39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva
te stesso e noi!».
40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore
di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena?
41Noi, giustamente, perché
riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha
fatto nulla di male».
42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo
regno».
43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
44Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio,
45perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.
46Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio
spirito
». Detto questo, spirò.
47Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo:
«Veramente quest’uomo era giusto».
48Così pure tutta la folla che era venuta a
vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava
battendosi il petto.
49Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin
dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
50Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e
giusto.
51Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di
Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio.
52Egli si presentò a
Pilato e chiese il corpo di Gesù.
53Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo
e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora
sepolto.
54Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. 55Le
donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse
osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù,
56poi tornarono
indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il
riposo come era prescritto.

24 1Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al
sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato.
2Trovarono che la
pietra era stata rimossa dal sepolcro
3e, entrate, non trovarono il corpo del Signore
Gesù.
4Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini
presentarsi a loro in abito sfolgorante.
5Le donne, impaurite, tenevano il volto
chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
6Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7e
diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia
crocifisso e risorga il terzo giorno”».
8Ed esse si ricordarono delle sue parole 9e,
tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
10Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre,
che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
11Quelle parole parvero
a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse.
12Pietro tuttavia si alzò,
corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore
per l’accaduto.
13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un
villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme,
14e
conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
15Mentre conversavano e
discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro.
16Ma i loro
occhi erano impediti a riconoscerlo.
17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi
discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto
triste;
18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a
Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
19Domandò loro:
«Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta
potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;
20come i capi dei
sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e
lo hanno crocifisso.
21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato
Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla
tomba
23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche
una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
24Alcuni dei nostri sono
andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non
l’hanno visto».
25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno
detto i profeti!
26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare
nella sua gloria?».
27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte
le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se
dovesse andare più lontano.
29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera
e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
30Quando fu a
tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.
32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli
conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
33Partirono
senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e
gli altri che erano con loro,
34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è
apparso a Simone!».
35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come
l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro
e disse: «Pace a voi!».
37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un
fantasma.
38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel
vostro cuore?
39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e
guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho».
40Dicendo
questo, mostrò loro le mani e i piedi.
41Ma poiché per la gioia non credevano ancora
ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
42Gli
offrirono una porzione di pesce arrostito;
43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi».
45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e
disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno,
47e
nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei
peccati, cominciando da Gerusalemme.
48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io
mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché
non siate rivestiti di potenza dall’alto».
50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li
benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.
52Ed essi si prostrarono
davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia
53e stavano sempre
nel tempio lodando Dio.


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