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Galati

bibbia nuovo testamento > letteratura Paolina



Gàlati
Bibbia CEI 2008
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La Sacra Bibbia (testo CEI 2008)
Versione non commerciabile. E’ gradita invece la riproduzione a fine di evangelizzazione
www.laparola.it
LETTERA AI GÀLATI
1 1Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo
di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti,
2e tutti i fratelli che
sono con me, alle Chiese della Galazia:
3grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e
dal Signore Gesù Cristo,
4che ha dato se stesso per i nostri peccati al fine di
strapparci da questo mondo malvagio, secondo la volontà di Dio e Padre nostro,
5al
quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
6Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di
Cristo voi passiate a un altro vangelo.
7Però non ce n’è un altro, se non che vi sono
alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
8Ma se anche noi
stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che
vi abbiamo annunciato, sia anàtema!
9L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se
qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
10Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco
di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei
servitore di Cristo!
11Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello
umano;
12infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione
di Gesù Cristo.
13Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un
tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo,
14superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali,
accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
15Ma quando Dio, che mi
scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque
16di
rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza
chiedere consiglio a nessuno,
17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano
apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
18In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e
rimasi presso di lui quindici giorni;
19degli apostoli non vidi nessun altro, se non
Giacomo, il fratello del Signore.
20In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non
mentisco.
21Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. 22Ma non ero
personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo;
23avevano
soltanto sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la
fede che un tempo voleva distruggere».
24E glorificavano Dio per causa mia.
2 1Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di
Bàrnaba, portando con me anche Tito:
2vi andai però in seguito a una rivelazione.
Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle
persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
3Ora neppure Tito, che
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era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; 4e questo contro i
falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo
in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi;
5ma a loro non cedemmo, non
sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a
rimanere salda tra voi.
6Da parte dunque delle persone più autorevoli – quali fossero allora non
m’interessa, perché Dio non guarda in faccia ad alcuno – quelle persone autorevoli
a me non imposero nulla.
7Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i
non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi –
8poiché colui che aveva agito
in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –
9e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne,
diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo
tra le genti e loro tra i circoncisi.
10Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed
è quello che mi sono preoccupato di fare.
11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché
aveva torto.
12Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli
prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a
tenersi in disparte, per timore dei circoncisi.
13E anche gli altri Giudei lo imitarono
nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
14Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del
Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani
e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera
dei Giudei?».
15Noi, che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, 16sapendo tuttavia
che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della
fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere
giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere
della Legge non verrà mai giustificato nessuno.
17Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati
peccatori come gli altri, Cristo è forse ministro del peccato? Impossibile!
18Infatti se
torno a costruire quello che ho distrutto, mi denuncio come trasgressore.
19In realtà
mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato
crocifisso con Cristo,
20e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io
vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato
se stesso per me.
21Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la
giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano.
3 1O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu
rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
2Questo solo vorrei sapere da voi: è
per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola
della fede?
3Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello
Spirito, ora volete finire nel segno della carne?
4Avete tanto sofferto invano? Se
almeno fosse invano!
5Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in
mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola
della fede?
6Come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia,
7riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. 8E la
Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede,
preannunciò ad Abramo:
In te saranno benedette tutte le nazioni. 9Di
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conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che
credette.
10Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la
maledizione, poiché sta scritto:
Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le
cose scritte nel libro della Legge per metterle in pratica
. 11E che nessuno sia
giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che
il giusto per fede vivrà.
12Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario dice: Chi metterà in pratica
queste cose, vivrà grazie ad esse
. 13Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della
Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto:
Maledetto chi
è appeso al legno
, 14perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai
pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.
15Fratelli, ecco, vi parlo da uomo: un testamento legittimo, pur essendo solo
un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa.
16Ora è
appunto ad Abramo e alla sua discendenza che furono fatte le promesse. Non dice
la Scrittura: «E ai discendenti», come se si trattasse di molti, ma:
E alla tua
discendenza,
come a uno solo, cioè Cristo. 17Ora io dico: un testamento stabilito in
precedenza da Dio stesso, non può dichiararlo nullo una Legge che è venuta
quattrocentotrenta anni dopo, annullando così la promessa.
18Se infatti l’eredità si
ottenesse in base alla Legge, non sarebbe più in base alla promessa; Dio invece ha
fatto grazia ad Abramo mediante la promessa.
19Perché allora la Legge? Essa fu aggiunta a motivo delle trasgressioni, fino
alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa, e fu
promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore.
20Ma non si dà mediatore
per una sola persona: ora, Dio è uno solo.
21La Legge è dunque contro le promesse
di Dio? Impossibile! Se infatti fosse stata data una Legge capace di dare la vita, la
giustizia verrebbe davvero dalla Legge;
22la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa
sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in
Gesù Cristo.
23Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la
Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
24Così la Legge è stata per noi
un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.
25Sopraggiunta la
fede, non siamo più sotto un pedagogo.
26Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante
la fede in Cristo Gesù,
27poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti
di Cristo.
28Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e
femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
29Se appartenete a Cristo, allora
siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
4 1Dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla
differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma
2dipende da tutori e
amministratori fino al termine prestabilito dal padre.
3Così anche noi, quando
eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo.
4Ma quando venne la
pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge,
5per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
6E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del
suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».
7Quindi non sei più schiavo, ma figlio e,
se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
8Ma un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, voi eravate sottomessi a
divinità che in realtà non lo sono.
9Ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui
siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili
elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire?
10Voi infatti osservate
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scrupolosamente giorni, mesi, stagioni e anni! 11Temo per voi di essermi affaticato
invano a vostro riguardo.
12Siate come me – ve ne prego, fratelli –, poiché anch’io sono stato come voi.
Non mi avete offeso in nulla.
13Sapete che durante una malattia del corpo vi
annunciai il Vangelo la prima volta;
14quella che, nella mia carne, era per voi una
prova, non l’avete disprezzata né respinta, ma mi avete accolto come un angelo di
Dio, come Cristo Gesù.
15Dove sono dunque le vostre manifestazioni di gioia? Vi do testimonianza
che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darli a me.
16Sono
dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?
17Costoro sono premurosi
verso di voi, ma non onestamente; vogliono invece tagliarvi fuori, perché vi
interessiate di loro.
18È bello invece essere circondati di premure nel bene sempre,
e non solo quando io mi trovo presso di voi,
19figli miei, che io di nuovo partorisco
nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!
20Vorrei essere vicino a voi in
questo momento e cambiare il tono della mia voce, perché sono perplesso a vostro
riguardo.
21Ditemi, voi che volete essere sotto la Legge: non sentite che cosa dice la
Legge?
22Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla
donna libera.
23Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della
donna libera, in virtù della promessa.
24Ora, queste cose sono dette per allegoria: le
due donne infatti rappresentano le due alleanze. Una, quella del monte Sinai, che
genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar
25– il Sinai è un monte dell’Arabia –
; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi
figli.
26Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi. 27Sta
scritto infatti:
Rallégrati, sterile, tu che non partorisci,
grida di gioia, tu che non conosci i dolori del parto,
perché molti sono i figli dell’abbandonata,
più di quelli della donna che ha marito
.
28E voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. 29Ma come
allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo
spirito, così accade anche ora.
30Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la
schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio
della
donna libera.
31Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna
libera.
5 1Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre
di nuovo il giogo della schiavitù.
2Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere,
Cristo non vi gioverà a nulla.
3E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa
circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge.
4Non avete più
nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete
decaduti dalla grazia.
5Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo
fermamente la giustizia sperata.
6Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che
vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.
7Correvate così bene! Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla
verità?
8Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! 9Un po’
di lievito fa fermentare tutta la pasta.
10Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che
non penserete diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia.
11Quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora
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perseguitato? Infatti, sarebbe annullato lo scandalo della croce. 12Farebbero meglio
a farsi mutilare quelli che vi gettano nello scompiglio!
13Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non
divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli
uni degli altri.
14Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto:
Amerai il tuo prossimo come te stesso. 15Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda,
badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
16Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a
soddisfare il desiderio della carne.
17La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito
e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda,
sicché voi non fate quello che vorreste.
18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. 19Del resto
sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza,
20idolatria,
stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni,
21invidie,
ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già
ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
22Il frutto dello Spirito invece
è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio
di sé;
23contro queste cose non c’è Legge.
24Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e
i suoi desideri.
25Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo
Spirito.
26Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.
6 1Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito,
correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato
anche tu.
2Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo. 3Se
infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso.
4Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo
in se stesso e non in rapporto agli altri.
5Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.
6Chi viene istruito nella Parola, condivida tutti i suoi beni con chi lo istruisce.
7Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che
avrà seminato.
8Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi
semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.
9E non stanchiamoci di
fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.
10Poiché dunque ne
abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella
fede.
11Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, di mia mano. 12Quelli che vogliono
fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere
perseguitati a causa della croce di Cristo.
13Infatti neanche gli stessi circoncisi
osservano la Legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla
vostra carne.
14Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore
nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come
io per il mondo.
15Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione,
ma l’essere nuova creatura.
16E su quanti seguiranno questa norma sia pace e
misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
17D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul
mio corpo.
18La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli.
Amen.

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