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Ester

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Ester
Bibbia CEI 2008
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La Sacra Bibbia (testo CEI 2008)
Versione non commerciabile. E’ gradita invece la riproduzione a fine di evangelizzazione
www.laparola.it
ESTER
Nota introduttiva
Il libro di
Ester è stato tramandato in due forme diverse: una più breve, presente nel testo ebraico, l’altra
più lunga nella versione greca dei LXX. Oltre che per la diversa estensione, le due forme si differenziano
anche nei nomi, nei numeri, nelle date e soprattutto nella sensibilità religiosa. Prima di san Girolamo la
Chiesa cattolica di lingua latina usava la forma testuale greca: e così hanno fatto sempre, fino ad oggi, la
Chiesa greco-cattolica e la Chiesa ortodossa.
San Girolamo tradusse invece il testo ebraico di
Ester, ponendo in appendice sei ampie sezioni proprie del
testo greco. Con la diffusione della
Vulgata, il libro di Ester venne accolto in questa forma da tutta la Chiesa
cattolica latina, fino al Concilio ecumenico Vaticano II. In diverse edizioni bibliche recenti, le sei aggiunte di
Ester greco, che san Girolamo collocava in appendice, sono state trasferite nel loro contesto logico. Anche le
prime due edizioni della Bibbia a cura della Conferenza Episcopale Italiana (1971; 1974) seguono questa
forma. La soluzione adottata, tuttavia, non ha soddisfatto gli studiosi, soprattutto perché dà origine a
molte incoerenze nel racconto.
In questa terza edizione della traduzione della Bibbia a cura della C.E.I. viene offerta la versione integrale
del testo greco. Ma poiché è convinzione generale della Chiesa che tutte e due le forme testuali del libro di
Ester, la greca e l’ebraica, sono ispirate, è parso opportuno conservare, assieme al testo greco, quello
ebraico, conosciuto e letto con amore dai fedeli per tanti secoli fino ad oggi.
Il testo greco di
Ester è stampato nella parte superiore della pagina per segnalare la sua preminenza nella
liturgia della Chiesa cattolica latina.
Testo greco*
1 1aNel secondo anno di regno del grande re Artaserse, il giorno primo di Nisan,
Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino,
ebbe in sogno una visione.
1bEgli era éun Giudeo che abitava nella città di Susa,ù un
uomo ragguardevole, che prestava servizio alla corte del re
1ce proveniva dal gruppo
degli esuli che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato da Gerusalemme
con Ieconia, re della Giudea.
1dQuesto fu il suo sogno: ecco, grida e tumulto, tuoni e terremoto,
sconvolgimenti sulla terra.
1eEd ecco: due enormi draghi avanzarono, tutti e due
In questo apparato sono riportate le principali varianti che caratterizzano la Nova Vulgata (NVg) rispetto al
testo critico (greco) seguito nella presente traduzione. Viene indicato il versetto, o la parte di esso, che
differisce per cambiamento del testo (
invece), omissione (omette), aggiunta (aggiunge). Le parole comprese
tra i due segni
é.....ù sono variate o omesse come indicato in nota; il segno ^ indica invece il luogo
dell’inserimento delle parole trascritte in nota.
1c
NVg omette.
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pronti alla lotta, ée risuonò potente il loro grido.ù 1féAl loro grido ogni nazione si
preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti.
ù 1gEcco, un giorno di
tenebre e di caligine! Tribolazione e angustia, afflizione e grandi sconvolgimenti
sulla terra!
é1hTutta la nazione dei giusti rimase sconvolta: essi, temendo la propria
rovina, si prepararono a morire
ù e levarono a Dio il loro grido. 1iMa dal loro grido,
come da una piccola fonte, sorse un grande fiume con acque abbondanti.
1kApparvero la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi.
1lMardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e quello che Dio aveva
deciso di fare; in cuor suo continuava a ripensarvi fino a notte, cercando di
comprenderlo in ogni suo particolare.
é1mMardocheo alloggiava alla corte con Gabatà e Tarra, i due eunuchi del re
che custodivano la corte.
1nIntese i loro ragionamenti, indagò sui loro disegni e
venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Artaserse. Allora
ne avvertì il re.
1oIl re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi
confessarono e furono tolti di mezzo.
1pPoi il re fece scrivere questi fatti nelle cronache e anche Mardocheo li mise
per iscritto.
1qIl re costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in
compenso di queste cose.
1rMa vi era anche Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, che era molto stimato
presso il re e cercò il modo di fare del male a Mardocheo e al suo popolo, per
questa faccenda che riguardava i due eunuchi del re.
ù
1Dopo queste cose, al tempo di Artaserse – quell’Artaserse che regnava
dall’India sopra centoventisette province –,
2proprio in quel tempo il re Artaserse,
che regnava nella città di Susa,
3l’anno terzo del suo regno fece un banchetto per gli
amici e per quelli delle altre nazionalità, per i nobili dei Persiani e i dei Medi e per i
prefetti delle province.
4Dopo aver mostrato loro le ricchezze del suo regno e il
fasto attraente della sua ricchezza per centoottanta giorni,
5quando si compirono i
giorni delle nozze, il re fece un banchetto per i rappresentanti delle nazioni che si
trovavano nella città, per sei giorni, nella sala della reggia.
6La sala era adornata
con drappi di lino delicato e pregiato, appesi a cordoni di lino color porpora, fissati
a ganci d’oro e d’argento, su colonne di marmo pario e di pietra. I divani erano
d’oro e d’argento, sopra un pavimento di pietra verde smeraldo e di madreperla e
di marmo pario; vi erano inoltre tappeti con ricami variegati e rose disposte in
circolo.
7Per bere c’erano coppe d’oro e d’argento, come pure un piccolo calice di
turchese, del valore di trentamila talenti. Il vino era abbondante e dolce e lo stesso
re ne beveva.
8Si poteva bere senza limiti: così infatti aveva voluto il re, ordinando
ai camerieri di soddisfare il desiderio suo e degli altri.
9Anche Vasti, la regina, tenne un banchetto per le donne nella stessa reggia di
Artaserse.
10Il settimo giorno il re, euforico per il vino, ordinò ad Aman, Bazan,
Tarra, Borazè, Zatoltà, Abatazà, Tarabà, i sette eunuchi che erano al servizio del re
Artaserse,
11di far venire davanti a lui la regina per intronizzarla, ponendole sul
capo il diadema, e per mostrare ai prìncipi e alle nazioni la sua bellezza: era infatti
molto bella.
12Ma la regina Vasti rifiutò di andare con gli eunuchi. Il re ne fu
addolorato e irritato
13e disse ai suoi amici: «Così e così ha parlato Vasti: giudicate,
1,1e NVg (1d) omette.
1,1f NVg (1e) invece: ed essi scatenarono una grande battaglia, e stavano vincendo, e si radunarono le nazioni.
1,1h
NVg (1g) invece: Ed essi temettero la rovina
1,1m-r
NVg omette.
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dunque, secondo la legge e il diritto». 14Si fecero avanti Archeseo e Sarsateo e
Maleseàr, prìncipi dei Persiani e dei Medi, che erano più vicini al re e che, primi,
sedevano accanto al re,
15e gli espressero il proprio parere su che cosa si dovesse
fare alla regina Vasti, secondo le leggi, perché non aveva eseguito l’ordine datole
dal re Artaserse per mezzo degli eunuchi.
16Mucheo disse in presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato
non solo nei confronti del re, ma anche nei confronti di tutti i prìncipi e i capi del
re
17– infatti costui aveva riferito loro le parole della regina e come ella aveva
risposto al re – e, come ella ha risposto al re Artaserse,
18così oggi le altre
principesse dei capi dei Persiani e dei Medi, avendo udito ciò che ella ha detto al re,
oseranno disprezzare allo stesso modo i loro mariti.
19Se dunque sembra bene al re,
sia emanato un decreto reale, scritto secondo le leggi dei Medi e dei Persiani e
irrevocabile, secondo il quale la regina non possa più comparire davanti a lui, e il
re conferisca la dignità a una donna migliore di lei.
20E l’editto emanato dal re sia
fatto conoscere nel suo regno e così tutte le donne rispetteranno i loro mariti, dal
più povero al più ricco».
21La proposta piacque al re e ai prìncipi. Il re fece come
aveva detto Mucheo:
22mandò lettere a tutto il regno, a ogni provincia secondo la
sua lingua, in modo che i mariti fossero rispettati nelle loro case.
2 1Dopo questi fatti, l’ira del re si placò ed egli non si ricordò più di Vasti,
avendo presente quello che lei aveva detto e come egli l’aveva ormai condannata.
2Dissero allora i servi del re: «Si cerchino per il re fanciulle incorrotte e belle. 3E in
tutte le province del suo regno il re dia incarico ai governatori locali perché siano
scelte fanciulle vergini e belle; siano portate nella città di Susa, nell’harem, e siano
consegnate all’eunuco del re che è il custode delle donne e siano dati loro unguenti
e ogni altra cosa necessaria,
4e la donna che piacerà al re diventi regina al posto di
Vasti». La proposta piacque al re, e così si fece.
5Nella città di Susa c’era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio
di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino,
6il quale era stato deportato da
Gerusalemme quando fu ridotta in schiavitù da Nabucodònosor, re di Babilonia.
7Egli aveva una figlia adottiva, figlia di Aminadàb, fratello di suo padre, che si
chiamava Ester. Quando erano morti i suoi genitori, egli l’aveva allevata per
prenderla in moglie. La fanciulla era bella d’aspetto.
8E quando il decreto del re fu
pubblicato, molte fanciulle furono raccolte nella città di Susa sotto la sorveglianza
di Gai; anche Ester fu condotta da Gai, custode delle donne.
9La fanciulla gli piacque e trovò grazia presso di lui, ed egli si preoccupò di
darle gli unguenti e la sua porzione di cibo, oltre alle sette fanciulle assegnate a lei
dalla reggia, e usò verso di lei e le sue ancelle un trattamento di favore nell’harem.
10Ester non disse nulla né del suo popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le
aveva ordinato di non dirlo.
11Mardocheo passeggiava ogni giorno lungo il cortile
dell’harem, per vedere che cosa fosse accaduto a Ester.
12Il momento di andare dal re giungeva per una fanciulla alla fine di dodici
mesi, quando terminavano i giorni della preparazione. Il periodo della
preparazione si svolgeva così: sei mesi per essere unta con olio di mirra e sei con
spezie e unguenti femminili.
13Allora veniva introdotta dal re, e quello che chiedeva
le veniva dato per portarlo con sé dall’harem alla reggia.
14Vi andava la sera e la
mattina seguente passava nel secondo harem, dove Gai, l’eunuco del re, custodiva
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le donne; nessuna di loro poteva rientrare dal re, se non veniva chiamata per
nome.
15Quando per Ester, figlia di Aminadàb, fratello del padre di Mardocheo, si
compì il tempo di entrare dal re, ella nulla tralasciò di quello che le aveva ordinato
l’eunuco, il custode delle donne; Ester infatti trovava grazia presso tutti quelli che
la vedevano.
16Ester entrò dal re Artaserse nel dodicesimo mese, chiamato Adar,
l’anno settimo del suo regno.
17Il re si innamorò di Ester: ella trovò grazia più di
tutte le fanciulle e perciò egli pose su di lei la corona regale.
18Poi il re fece un
banchetto per tutti i suoi amici e i potenti per sette giorni, volendo solennizzare
così le nozze di Ester; condonò pure i debiti a tutti quelli che erano sotto il suo
dominio.
19Mardocheo prestava servizio nel palazzo. 20Ester non palesò la sua stirpe:
Mardocheo infatti le aveva raccomandato di avere il timore di Dio e di osservare i
suoi comandamenti, come quando stava con lui. Ester non cambiò il suo modo di
vivere.
21I due eunuchi del re, capi delle guardie del corpo, si rattristarono perché
Mardocheo era stato promosso, e cercavano di uccidere il re Artaserse.
22La cosa fu
resa nota a Mardocheo, ed egli la fece conoscere ad Ester; ella rivelò al re la notizia
della congiura.
23Allora il re fece indagare riguardo ai due eunuchi e li impiccò; il re
ordinò di prenderne nota negli archivi reali, in memoria e a lode dei buoni uffici di
Mardocheo.
3 1Dopo questi avvenimenti, il re Artaserse onorò grandemente Aman, figlio di
Amadàta, il Bugeo. Lo elevò in dignità e, fra tutti i suoi amici, lo faceva sedere al
primo posto.
2Tutti quelli che stavano al palazzo si prostravano davanti a lui,
poiché il re aveva ordinato di fare così. Ma Mardocheo non si prostrava davanti a
lui.
3Allora quelli che stavano nel palazzo dissero a Mardocheo: «Mardocheo,
perché non ascolti i comandi del re?».
4Essi glielo dicevano giorno dopo giorno, ma
egli non li ascoltava. Allora fecero presente ad Aman che Mardocheo trasgrediva gli
ordini del re. Mardocheo inoltre aveva rivelato loro di essere un Giudeo.
5Ma
Aman, accortosi che Mardocheo non si prostrava davanti a lui, si indignò
grandemente
6e decise di sterminare tutti i Giudei che si trovavano sotto il dominio
di Artaserse.
7Fece un editto nell’anno dodicesimo del regno di Artaserse; tirò a sorte il giorno e
il mese, per sterminare in un solo giorno il popolo di Mardocheo. La sorte cadde
sul quattordicesimo giorno del mese di Adar.
8Allora disse al re Artaserse: «C’è un
popolo disperso tra le nazioni in tutto il tuo regno, le cui leggi differiscono da
quelle di tutte le altre nazioni; essi disobbediscono alle leggi del re e non è
conveniente che il re glielo permetta.
9Se piace al re, dia ordine di ucciderli, e io
assegnerò al tesoro del re diecimila talenti d’argento».
10Il re, preso il suo anello, lo
dette in mano ad Aman, per mettere il sigillo sui decreti contro i Giudei.
11Il re disse
ad Aman: «Tieni pure il denaro, e tratta questo popolo come vuoi tu».
12Nel
tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati gli scribi e, come aveva
ordinato Aman, scrissero ai capi e ai governatori di ogni provincia, dall’India fino
all’Etiopia, a centoventisette province, e ai capi delle nazioni, secondo la loro
lingua, a nome del re Artaserse.
13Le lettere furono mandate per mezzo di corrieri
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nel regno di Artaserse, perché in un solo giorno del dodicesimo mese, chiamato
Adar, fosse sterminata la stirpe dei Giudei e si saccheggiassero i loro beni.
13aQuesta è la copia della lettera:
«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette province,
dall’India all’Etiopia, e ai funzionari loro subordinati scrive quanto segue:
13bEssendo io al comando di molte nazioni e avendo il dominio di tutto il mondo,
non volendo abusare della grandezza del potere, ma volendo governare sempre con
moderazione e con dolcezza, mi sono proposto di rendere quieta la vita dei sudditi
e di assicurare un regno tranquillo e percorribile fino alle frontiere, per far rifiorire
la pace sospirata da tutti gli uomini.
13cDopo aver chiesto ai miei consiglieri come si potesse attuare tutto questo,
Aman, distinto presso di noi per prudenza, eccellente per inalterata devozione e
sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno,
13dci ha avvertiti che in
mezzo a tutte le razze che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile il
quale, vivendo con leggi diverse da quelle di ogni altra nazione, trascura sempre i
decreti del re, così da compromettere la pace delle nazioni da noi consolidata.
13eConsiderando dunque che questa nazione è l’unica ad essere in continuo
contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano regime di leggi, e
che, ostile ai nostri interessi, compie le peggiori malvagità e ostacola la stabilità del
regno,
13fabbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da
Aman, incaricato dei nostri affari pubblici e da noi trattato come un secondo
padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate con la spada dei
loro avversari, senz’alcuna pietà né perdono, il quattordici del dodicesimo mese
dell’anno corrente, cioè Adar,
13gcosicché questi nostri oppositori di ieri e di oggi,
precipitando violentemente negli inferi in un solo giorno, ci assicurino
definitivamente per l’avvenire un governo stabile e tranquillo
^».
14Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia e a tutte le nazioni
fu ordinato di stare pronti per quel giorno.
15L’applicazione fu sollecitata anche
nella città di Susa e, mentre il re e Aman si davano a bere smodatamente, la città
era costernata.
^
4 1Quando Mardocheo seppe quello che era accaduto, si stracciò le vesti,
indossò un sacco e si cosparse di cenere. Precipitatosi nella piazza della città,
gridava a gran voce: «Viene distrutto un popolo che non ha fatto nulla di male».
2Venne fino alla porta del re e si fermò; infatti non gli era consentito entrare nel
palazzo portando sacco e cenere.
3In ogni provincia in cui erano state pubblicate le
3,13g NVg (3,13h) aggiunge: 13h Chi poi volesse tenere nascosta la loro stirpe, non potrà più abitare tra gli uomini, e
neppure tra gli uccelli, e sarà bruciato col fuoco sacro. I loro averi saranno incamerati dal regno. Saluti.
3,15
NVg (3,15a-i) aggiunge: 15aE tutte le nazioni fecero banchetto. Entrati nella reggia, il re e Aman si davano ai piaceri
insieme agli amici. 15bPresso tutti i Giudei, dunque, era grande il pianto e il lamento nei luoghi dove veniva esposta copia
della lettera. 15cI Giudei invocavano il Dio dei loro padri e dicevano: 15d«Signore Dio, tu solo sei Dio lassù nel cielo e non
v’è altro Dio all’infuori di te. 15eSe in realtà avessimo adempiuto la tua legge e i tuoi precetti, saremmo vissuti in pace e
sicurezza tutto il tempo della nostra vita; 15fma poiché non abbiamo adempiuto i tuoi precetti, adesso è giunta su di noi
questa grande sciagura. 15gTu sei giusto, misericordioso, eccelso e grande, o Signore, e tutte le tue vie sono giuste.
15hAdesso, però, Signore, tu che sei stato benevolo con noi dall’Egitto fino ad oggi, non permettere che i tuoi figli siano
fatti prigionieri e le nostre mogli siano violentate e uccise. 15iAbbi pietà di coloro che costituiscono la parte che ti sei
scelta e non dare all’infamia la tua eredità, perché i nostri nemici non abbiano a prevalere su di noi».
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lettere, c’erano grida e lamenti e grande afflizione tra i Giudei, i quali si stendevano
sul sacco e sulla cenere.
4Entrarono le ancelle e gli eunuchi della regina e le
parlarono. All’udire quel che era accaduto, rimase sconvolta e mandò a vestire
Mardocheo e a togliergli il sacco; ma egli non acconsentì.
5Allora Ester chiamò il
suo eunuco Acrateo, che stava al suo servizio, e lo mandò a chiedere informazioni
precise a Mardocheo. [
6Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti
alla porta del re.]
7Mardocheo gli fece conoscere quel che era accaduto e la
promessa che Aman aveva fatto al re riguardo ai diecimila talenti per il tesoro, allo
scopo di sterminare i Giudei.
8E gli diede la copia dell’editto promulgato nella città
di Susa e riguardante la loro distruzione, perché la mostrasse a Ester; gli disse di
ordinarle di entrare dal re, per domandargli grazia e intercedere a favore del
popolo. «Ricòrdati – aggiunse – dei giorni in cui eri povera, quando eri nutrita
dalle mie mani, giacché Aman, il quale ha avuto il secondo posto dopo il re, ha
parlato contro di noi per farci morire. Invoca il Signore e parla al re in favore
nostro, perché ci liberi dalla morte».
9Acrateo entrò e le riferì tutte queste parole. 10Ed Ester disse ad Acrateo: «Va’
da Mardocheo e digli:
11“Tutte le nazioni dell’impero sanno che chiunque, uomo o
donna, entri dal re, nel palazzo interno, senza essere chiamato, non avrà scampo;
solo colui sul quale il re avrà steso il suo scettro d’oro sarà salvo. E io non sono più
stata chiamata a entrare dal re già da trenta giorni”».
12Acrateo riferì a Mardocheo
tutte queste parole di Ester.
13Mardocheo disse ad Acrateo: «Va’ a dirle: “Ester, non
dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno, fra tutti i Giudei.
14Perché se tu
ti rifiuti in questa circostanza, da un’altra parte verranno aiuto e protezione per i
Giudei. Tu e la casa di tuo padre perirete. Chi sa che tu non sia diventata regina
proprio per questa circostanza?”».
15Ester mandò da Mardocheo l’uomo che era venuto da lei e gli fece dire:
16«Va’ e raduna i Giudei che abitano a Susa e digiunate per me: per tre giorni e tre
notti non mangiate e non bevete. Anch’io e le mie ancelle digiuneremo. Allora,
contravvenendo alla legge, entrerò dal re, anche se dovessi morire».
17Mardocheo
andò e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.
17aéPoi pregò il Signore, ricordando tutte le gesta del Signore, e disse:ù
17b«Signore, Signore, re che domini l’universo, tutte le cose sono sottoposte al
tuo potere e non c’è nessuno che possa opporsi a te nella tua volontà di salvare
Israele.
17cTu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il
firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e non c’è nessuno che possa resistere
a te, Signore.
17déTu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né
per vanagloria ho fatto questo gesto, di non prostrarmi davanti al superbo Aman,
perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d’Israele.
17eMa ho
fatto questo per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non
mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e
non farò così per superbia.
ù
4,17a NVg (4,17a-b) invece: 17aPoi Mardocheo si strappò le vesti, stese il cilicio sotto di sé e cadde con la faccia a terra, e
(così fecero) gli anziani del popolo, da mattina a sera, 17be disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo e Dio di Isacco e Dio
di Giacobbe.
4,17d-e
NVg (4,17f-h) invece: 17fTu sai, Signore, che per la salvezza d’Israele io mi sarei prostrato volentieri davanti alla
pianta dei piedi di Aman; 17gma non l’ho fatto per non porre la gloria dell’uomo al di sopra della gloria di Dio. E non mi
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17fOra, Signore Dio, re, Dio di Abramo^, risparmia il tuo popolo! Perché
guardano a noi per distruggerci e desiderano ardentemente far perire quella che è
la tua eredità
édai tempi antichiù. 17gNon trascurare il tuo possesso che hai redento
per te dal paese d’Egitto.
17hAscolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredità;
cambia il nostro lutto in gioia, perché, vivi, possiamo cantare inni al tuo nome,
Signore, e non far scomparire quelli che ti lodano con la loro bocca».
17iTutti gli Israeliti gridavano con tutte le loro forze, perché la morte stava
davanti ai loro occhi.
17kAnche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia
mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei
superbi profumi si riempì la testa di ceneri
ée di immondizieù. Umiliò duramente ^il
suo corpo
ée, con i capelli sconvolti, coprì ogni sua parte che prima soleva ornare a
festa. Poi supplicò il Signore e disse:
ù
é
17l«Mio Signore, nostro re, tu sei l’unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e
non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
17mIo ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia, che tu,
Signore, hai preso Israele tra tutte le nazioni e i nostri padri tra tutti i loro antenati
come tua eterna eredità, e hai fatto per loro tutto quello che avevi promesso.
17nMa
ora abbiamo peccato contro di te e ci hai consegnato nelle mani dei nostri nemici,
perché abbiamo dato gloria ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore!
17oMa ora non si sono accontentati dell’amarezza della nostra schiavitù: hanno
anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire il decreto della
tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e
spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare,
17pdi aprire invece la bocca delle
nazioni per lodare gli idoli vani e proclamare per sempre la propria ammirazione
per un re mortale.
17qNon consegnare, Signore, il tuo scettro a quelli che neppure esistono. Non
permettere che ridano della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro
progetti e colpisci con un castigo esemplare chi è a capo dei nostri persecutori.
17rRicòrdati, Signore, manifèstati nel giorno della nostra afflizione e da’ a me
coraggio, o re degli dèi e dominatore di ogni potere.
17sMetti nella mia bocca una
parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all’odio contro colui che
ci combatte, per lo sterminio suo e di coloro che sono d’accordo con lui.
17tQuanto a
noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che
te, Signore!
17uTu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli empi e detesto il
letto dei non circoncisi e di qualunque straniero.
17vTu sai che mi trovo nella
necessità e che detesto l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei
giorni in cui devo comparire in pubblico; la detesto come un panno immondo e
non la porto nei giorni in cui mi tengo appartata.
17xLa tua serva non ha mangiato
alla tavola di Aman; non ha onorato il banchetto del re né ha bevuto il vino delle
prostrerò mai, se non davanti a te, Signore, mio Dio! 17hQueste cose poi le faccio non per arroganza, né per desiderio di
gloria, Signore. Rivélati, Signore; fatti conoscere, Signore!
4,17f
NVg (4,17i) aggiunge: e Dio di Isacco e Dio di Giacobbe
omette: dai tempi antichi
4,17k
NVg (4,17o-p) omette: e di immondizie
aggiunge: con digiuni
invece: e si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse:
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libagioni. 17yLa tua serva, da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha
gioito, se non in te, Signore, Dio di Abramo.
17zO Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei disperati, liberaci
dalla mano dei malvagi e libera me dalla mia angoscia!».
ù
5 1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse gli abiti servili e si
rivestì di quelli sontuosi.
1aFattasi splendida, invocò quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con
sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l’altra la
seguiva sollevando il manto di lei.
1bEra rosea nel fiore della sua bellezza: il suo viso
era lieto, come ispirato a benevolenza, ma il suo cuore era oppresso dalla paura.
1cAttraversate tutte le porte, si fermò davanti al re. Egli stava seduto sul suo trono
regale e rivestiva i suoi ornamenti ufficiali: era tutto splendente di oro e di pietre
preziose e aveva un aspetto che incuteva paura
^. 1dAlzato il viso, éche la sua maestà
rendeva fiammeggiante, al culmine della collera la guardò.
ù La regina cadde a terra,
in un attimo di svenimento, mutò colore e si curvò sulla testa dell’ancella che
l’accompagnava.
1eéDioù volse a dolcezza l’animo del re: ansioso, balzò dal trono, la
prese tra le braccia, fino a quando ella non si fu rialzata, e la confortava con parole
rassicuranti, dicendole:
1f«éChe c’è, Ester?ù Io sono tuo fratello; coraggio, tu non
morirai, perché il nostro decreto è solo per la gente comune. Avvicìnati!».
2Alzato lo scettro d’oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: «Parlami!».
2aGli disse: «Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore è
rimasto sconvolto per timore della tua gloria: tu sei ammirevole, signore, e il tuo
4,17 l-z NVg (4,17q-kk) invece: 17p 17q«Tu sei benedetto, Dio di Abramo e Dio di Isacco e Dio di Giacobbe! Vieni in aiuto
a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, 17rperché un grande pericolo mi sovrasta. 17sIo ho
sentito dai libri dei miei antenati, o Signore, che tu hai salvato Noè nelle acque del diluvio. 17tIo ho sentito dai libri dei
miei antenati, o Signore, che tu con l’aiuto di trecentodiciotto uomini hai consegnato ad Abramo nove re. 17uIo ho sentito
dai libri dei miei antenati, o Signore, che tu hai liberato Giona dal ventre del cetaceo. 17vIo ho sentito dai libri dei miei
antenati, o Signore, che tu hai liberato Anania, Azaria e Misaele dalla fornace di fuoco. 17xIo ho sentito dai libri dei miei
antenati, o Signore, che tu hai tratto fuori Daniele dalla fossa dei leoni. 17yIo ho sentito dai libri dei miei antenati, o
Signore, che tu hai avuto compassione di Ezechia, re dei Giudei, che ormai vicino alla morte supplicava di poter vivere
ancora, e gli hai concesso altri quindici anni di vita. 17zIo ho sentito dai libri dei miei antenati, o Signore, che tu hai
concesso ad Anna, che lo chiedeva ardentemente, di generare un figlio. 17aaIo ho sentito dai libri dei miei antenati, o
Signore, che tu liberi sempre tutti coloro che compiono la tua volontà. 17bbOra, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola
e non ho nessuno all’infuori di te. 17ccTu sai che la tua serva ha detestato il letto degli incirconcisi. 17ddTu sai, o Dio, che
non ho mangiato cibi esecrabili, né bevuto vino delle loro libagioni. 17eeTu sai che dal giorno del mio trasferimento nella
reggia non ho gioito se non in te.17ffTu sai, o Dio, che da quando sul mio capo c’è questo indumento, io lo detesto come
un panno immondo e nei giorni a me propizi non l’ho mai indossato. 17ggMa ora vieni in soccorso a me, che sono orfana,
e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Cambia il suo cuore in odio contro
chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui. 17hhLiberaci dalla mano dei nostri nemici, cambia il
nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza. 17iiE quelli che si ergono contro coloro che ti sei scelto, o Dio,
puniscili con un castigo esemplare. 17kkRivélati, Signore; fatti conoscere, Signore!».
5,1c
NVg (5,2e) aggiunge: e teneva in mano uno scettro d’oro
5,1d
NVg (5,2f) invece: la guardò come un toro nell’impeto della sua ira e, temendo di rovinarla, gridò in tono ambiguo:
«Chi ha osato entrare all’interno del palazzo senza essere chiamato?».
5,1e
NVg (5,2g) invece: Il Dio dei Giudei e Signore di tutto il creato
5,1f
NVg (5,2h) invece: Che c’è regina Ester, sorella mia e associata al regno?
Ester
Bibbia CEI 2008
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volto è pieno d’incanto». 2bMentre parlava, cadde svenuta; il re si turbò e tutti i
suoi servi cercavano di rincuorarla.
3Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, Ester, e qual è la tua richiesta? Fosse
pure metà del mio regno, sarà tua».
4Ester rispose: «Oggi è un giorno speciale per
me: se così piace al re, venga egli con Aman al banchetto che oggi io darò».
5Disse il
re: «Fate venire presto Aman, per compiere quello che Ester ha detto».
E ambedue vennero al banchetto di cui aveva parlato Ester.
6Mentre si
beveva, il re rivolto a Ester disse: «Che cosa c’è, regina Ester? Ti sarà concesso
tutto quello che chiedi».
7Rispose: «Ecco la mia domanda e la mia richiesta: 8se ho
trovato grazia davanti al re, venga anche domani con Aman al banchetto che io
darò per loro, e domani farò come ho fatto oggi».
9Aman era uscito dal re, contento, euforico; ma quando nel cortile della reggia
vide Mardocheo, il Giudeo, si adirò fortemente.
10Tornato a casa sua, chiamò gli
amici e Zosara, sua moglie.
11Mostrò loro le sue ricchezze e il potere del quale il re
l’aveva investito: gli aveva dato il primo posto e il governo del regno.
12Disse Aman:
«Al banchetto la regina non ha invitato altri che me insieme al re, e io sono invitato
per domani.
13Ma questo non mi piace, fin quando vedrò Mardocheo, il Giudeo, nel
cortile della reggia».
14Zosara, sua moglie, e gli amici gli dissero: «Fa’ preparare un
palo alto cinquanta cubiti e domani mattina dì al re di farvi impiccare Mardocheo;
poi tu va’ al banchetto con il re e stai allegro». La cosa piacque ad Aman, e si
preparò il palo.
6 1Quella notte il Signore tolse il sonno al re, che perciò disse al suo precettore
di portargli il libro delle memorie, le cronache, e di dargliene lettura.
2Egli vi trovò
scritto, riguardo a Mardocheo, che egli aveva riferito al re che due eunuchi del re,
nel fare la guardia, avevano cercato di aggredire Artaserse.
3Disse allora il re:
«Quale onore o favore abbiamo fatto a Mardocheo?». I servi del re risposero: «Non
hai fatto nulla per lui».
4Mentre il re veniva informato circa la benevolenza di
Mardocheo, ecco Aman nel cortile della reggia. Allora il re disse: «Chi c’è nel
cortile?». Aman era venuto per dire al re di fare impiccare Mardocheo al palo che
egli aveva preparato per lui.
5I servi del re dissero: «Ecco, Aman è nel cortile della
reggia». E il re replicò: «Chiamatelo!».
6Allora il re disse ad Aman: «Che cosa
dovrò fare per l’uomo che io voglio onorare?». Aman disse in cuor suo: «Chi il re
vuole onorare se non me?».
7E rispose al re: «Per l’uomo che il re vuole onorare, 8i
servi del re portino una veste di lino che viene indossata dal re e un cavallo che il re
suole cavalcare:
9siano dati a uno degli amici del re, fra i nobili, e questi ne rivesta
l’uomo che il re ama; poi lo faccia salire sul cavallo e si annunci nella piazza della
città: “Così sarà per ogni uomo che il re intende onorare”».
10Il re disse ad Aman:
«Come hai detto, così fai a Mardocheo, il Giudeo, che si trova nel cortile della
reggia, e non trascurare nulla di quello che hai detto».
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì Mardocheo e lo fece salire sul cavallo,
passò per la piazza della città annunciando: «Così sarà per ogni uomo che il re
intende onorare».
12Mardocheo ritornò nel cortile della reggia, e Aman tornò a casa
sua afflitto e con il capo coperto.
13Poi Aman raccontò a Zosara, sua moglie, e ai suoi amici quello che era
accaduto. Allora gli amici e la moglie si rivolsero a lui con queste parole: «Se
Mardocheo è della stirpe dei Giudei, comincia ad abbassarti davanti a lui, cadendo
Ester
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ai suoi piedi: tu non potrai resistergli, perché il Dio vivente è con lui». 14Essi
stavano ancora parlando, quando giunsero gli eunuchi e in fretta portarono Aman
al banchetto che Ester aveva preparato.
7 1Il re e Aman andarono a banchettare con la regina. 2Il secondo giorno che si
beveva, il re disse a Ester: «Che c’è, regina Ester? Qual è la tua domanda e quale la
tua richiesta? Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà data».
3Rispose: «Se ho
trovato grazia davanti al re, sia risparmiata la vita a me, secondo la mia domanda,
e al mio popolo, secondo la mia richiesta.
4Infatti siamo stati venduti, io e il mio
popolo, siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e fatti schiavi, noi e i nostri
figli, per diventare servi e serve; ma io finsi di non udire, perché quel calunniatore
non è degno del palazzo del re».
5Disse il re: «Chi è costui, che ha osato fare queste
cose?».
6Ester rispose: «Un nemico: Aman è quel malvagio». Aman fu preso da
terrore in presenza del re e della regina.
7Allora il re si alzò dal banchetto per andare nel giardino: Aman si mise a
supplicare la regina perché avvertiva di essere nei guai.
8Il re ritornò dal giardino, e
intanto Aman si era lasciato cadere sul divano supplicando la regina. Allora il re
disse: «Vuole anche fare violenza a mia moglie in casa mia?». Appena ebbe sentito,
Aman mutò d’aspetto.
9Bugatàn, uno degli eunuchi, disse al re: «Ecco, Aman ha
preparato anche un palo per Mardocheo, il quale aveva parlato in favore del re, un
palo alto cinquanta cubiti, eretto nella proprietà di Aman». Disse il re: «Sia
impiccato su quel palo».
10Allora Aman fu appeso al palo che aveva preparato per
Mardocheo. E l’ira del re si placò.
8 1Lo stesso giorno, il re Artaserse donò a Ester la proprietà di Aman, il
calunniatore, e Mardocheo fu chiamato dal re, perché Ester aveva rivelato che egli
era legato da parentela con lei.
2Allora il re prese l’anello che aveva fatto ritirare ad
Aman e lo diede a Mardocheo, ed Ester stabilì Mardocheo su tutte le proprietà di
Aman.
3Ester parlò di nuovo al re, cadde ai suoi piedi e lo pregava di rimuovere il
male fatto da Aman, tutto quello che aveva fatto contro i Giudei.
4Il re stese lo
scettro d’oro verso Ester ed Ester si alzò per stare accanto al re.
5Disse Ester: «Se
piace a te e ho trovato grazia, si ordini di revocare le lettere inviate da Aman, quelle
che erano state scritte per sterminare i Giudei che si trovano nel tuo regno.
6Come
potrei infatti sopportare la vista dei mali del mio popolo e come potrei
sopravvivere allo sterminio della mia stirpe?».
7Il re rispose a Ester: «Se ti ho dato tutti i beni di Aman e ti ho concesso la
mia grazia, se l’ho fatto appendere a un palo perché aveva messo le mani sui
Giudei, che cosa chiedi ancora?
8Potete scrivere voi a mio nome, come vi sembra, e
sigillate con il mio anello: infatti tutto quello che è stato scritto su comando del re
ed è stato sigillato con il mio anello reale non può essere revocato».
9Il ventitré del
primo mese, quello di Nisan, dello stesso anno, furono convocati i segretari e fu
scritto ai Giudei tutto quello che era stato comandato ai governatori e ai capi dei
satrapi, dall’India fino all’Etiopia, centoventisette satrapie, provincia per provincia,
secondo le loro lingue.
10Fu scritto a nome del re e fu posto il sigillo del suo anello,
e le lettere furono mandate per mezzo di corrieri:
11si prescriveva loro di seguire le
Ester
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loro leggi in qualunque città, sia per difendersi che per trattare come volevano i
loro nemici e i loro avversari,
12e ciò in un solo giorno: il tredici del dodicesimo
mese, quello di Adar, in tutto il regno di Artaserse.
^
12aQuanto segue è la copia della lettera:
12b«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette satrapie,
dall’India all’Etiopia, e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute.
12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più munifica
generosità dei benefattori, tanto più s’inorgogliscono e non solo cercano di fare il
male ai nostri sudditi, ma, incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie
anche contro i loro benefattori.
12dNon solo cancellano la riconoscenza dal cuore
degli uomini, ma, esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano
di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male.
12eSpesso poi
molti di coloro che sono costituiti in autorità, per aver affidato a certi amici la
responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero
con essi responsabili del sangue innocente e furono travolti in disgrazie
irreparabili,
12fperché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato
l’incontaminata buona fede dei governanti.
12gQuesto si può vedere non tanto nelle
storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità
perpetrate dal comportamento corrotto di coloro che indegnamente esercitano il
potere.
12hProvvederemo per l’avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno
indisturbato e pacifico,
12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre
con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
12kQuesto è il caso di Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, il quale estraneo,
per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, essendo stato
accolto come ospite presso di noi,
12laveva tanto approfittato dell’umanità che
professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da
ottenere il secondo rango presso il trono regale, venendo da tutti onorato con la
prostrazione.
12mMa non reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per
privare noi del potere e della vita
12ne, con falsi e tortuosi argomenti, richiese la
pena di morte per il nostro salvatore e strenuo benefattore Mardocheo, per
l’irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo.
12oEgli
infatti, avendoci messo in una condizione di isolamento, pensava di trasferire
l’impero dei Persiani ai Macèdoni.
12pOra, noi troviamo che questi Giudei, destinati da quell’uomo tre volte
scellerato allo sterminio, non sono malfattori, ma sono governati da leggi
giustissime,
12qsono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore
nostro e dei nostri antenati dirige il regno nel migliore dei modi.
12rFarete dunque
bene a non tenere conto delle lettere mandate da Aman, figlio di Amadàta, perché
costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato a un palo con tutta la sua
famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli rapidamente da Dio, dominatore
di tutti gli eventi.
12sEsposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo,
permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro
man forte per respingere coloro che volessero assalirli al momento della
persecuzione, in quello stesso giorno, cioè il
étrediciù del dodicesimo mese,
8,12 NVg (8,12a-b) aggiunge: 12aCome prescrisse loro di seguire le proprie leggi in ogni città, di difendersi e di trattare
come volevano i loro nemici e avversari in un solo giorno,
12bin tutto il regno di Artaserse, il quattordici del dodicesimo
mese, cioè Adar.
8,12s
NVg (8,12y) invece: quattordici
Ester
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chiamato Adar. 12tInfatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe
eletta, Dio, dominatore di ogni cosa, lo ha cambiato per loro in giorno di gioia.
12uQuanto a voi, dunque, tra le vostre feste commemorative celebrate questo
giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, ora e in avvenire, sia salvezza
per noi e per gli amici dei Persiani, ma per quelli che ci insidiano sia ricordo della
loro perdizione.
12vOgni città e, in generale, ogni località che non agirà secondo
queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli
uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli diventerà orribile
per tutti i tempi.
^
13Le copie della lettera siano esposte in chiara evidenza in tutto il regno e in
quel giorno i Giudei siano pronti a combattere contro i loro nemici».
14Allora i cavalieri partirono in fretta per eseguire gli ordini del re, mentre il
decreto fu promulgato anche a Susa.
15Mardocheo uscì indossando la veste regale e portando una corona d’oro e un
diadema di lino purpureo. Al vederlo gli abitanti di Susa se ne rallegrarono.
16Per i
Giudei vi era luce e letizia;
17in ogni città e provincia dove era stato pubblicato
l’editto, dovunque era stato esposto il decreto, vi erano per i Giudei gioia ed
esultanza, festa e allegria. E molti pagani si fecero circoncidere e, per paura dei
Giudei, si fecero Giudei.
9 1Il dodicesimo mese, il tredici del mese di Adar, le lettere scritte dal re erano
giunte.
2In quel giorno i nemici dei Giudei perirono; nessuno resistette per paura di
loro.
3Infatti i capi dei satrapi, i prìncipi e gli scribi del re onoravano i Giudei,
poiché la paura di Mardocheo si era impadronita di loro.
4In effetti l’editto del re
imponeva che egli fosse onorato in tutto il regno. [
5I Giudei dunque colpirono tutti
i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici
quello che vollero.]
6Nella città di Susa i Giudei uccisero cinquecento uomini:
7Farsannestàin, Delfo, Fasga, 8Fardata, Barea, Sarbacà, 9Marmasimà, Arufeo,
Arseo, Zabuteo,
10i dieci figli di Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, nemico dei
Giudei, e fecero saccheggio.
11In quello stesso giorno il numero di quelli che
perirono a Susa fu reso noto al re.
12Allora il re disse a Ester: «I Giudei hanno fatto perire cinquecento uomini
nella città di Susa, e come pensi si siano comportati nel resto del paese? Che cosa
chiedi ancora? Ti sarà dato».
13Ester disse al re: «Sia concesso ai Giudei di
comportarsi allo stesso modo domani, fino a quando saranno impiccati i dieci figli
di Aman».
14Ed egli permise che così si facesse e consegnò ai Giudei della città i
corpi dei figli di Aman per essere appesi.
15I Giudei si radunarono nella città di
Susa il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero trecento uomini, ma
non fecero alcun saccheggio.
16Il resto dei Giudei che si erano radunati nel regno, si
aiutarono a vicenda ed ebbero tregua dai loro nemici: infatti ne sterminarono
quindicimila nel tredicesimo giorno del mese di Adar, ma non fecero alcun
saccheggio.
17Il quattordicesimo giorno dello stesso mese si riposarono e
trascorsero quel giorno di riposo con gioia ed esultanza.
18Invece nella città di Susa
i Giudei che si erano radunati anche il quattordicesimo giorno, ma senza riposarsi,
trascorsero nella gioia e nell’esultanza anche il quindicesimo giorno.
19È per questo
8,12v NVg (8,12cc) aggiunge: Saluti.
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dunque che i Giudei sparsi in ogni provincia straniera celebrano con gioia il
quattordicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa, mandando ciascuno
regali al suo prossimo. Coloro che risiedono invece nelle città principali celebrano
con gioia anche il quindicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa,
mandando ciascuno regali al suo prossimo.
^
20Mardocheo scrisse queste cose su un libro e lo mandò ai Giudei che
vivevano nel regno di Artaserse vicini e lontani,
21per stabilire questi giorni come
festivi, da celebrare il quattordici e il quindici del mese di Adar.
22In quei giorni
infatti i Giudei ebbero tregua dai loro nemici, e quello fu il mese, Adar, nel quale
essi passarono dal pianto alla gioia e dal dolore a un giorno di festa; perciò esso
deve essere considerato tutto quanto come un periodo di giorni festivi, di nozze ed
esultanza, in cui si inviano doni agli amici e ai poveri.
23I Giudei approvarono il racconto che aveva scritto loro Mardocheo: 24come
Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, li aveva combattuti, come egli aveva emesso
il decreto e aveva tirato le sorti per farli scomparire
25e come egli era andato dal re
dicendogli di impiccare Mardocheo; ma tutti i mali che egli aveva cercato di far
cadere sopra i Giudei erano venuti sopra di lui, ed era stato impiccato lui e i suoi
figli.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a motivo delle sorti, poiché nella
loro lingua esse sono chiamate
Purìm, e a motivo delle parole di questa lettera, che
ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro capitato.
27Mardocheo
stabilì e i Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per quelli che si
fossero uniti a loro, che non si sarebbero comportati in modo diverso: questi giorni
dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in generazione, in ogni
città, famiglia e provincia.
28Questi giorni dei Purìm saranno celebrati in ogni
tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti.
29La regina
Ester, figlia di Aminadàb, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero tutto quello che
avevano fatto e confermarono la lettera dei
Purìm.
é31Mardocheo e la regina Ester stabilirono per sé privatamente di digiunare;
imposero allora la loro volontà contro la loro salute.
32Ester lo stabilì con un ordine
che fu scritto come memoriale.
ù
10 1Il re impose tributi a tutto il regno sia per terra che per mare. 2La sua potenza
e il suo valore, la ricchezza e la gloria del suo regno, tutto sta scritto nel libro del re
dei Persiani e dei Medi, a memoria.
3Mardocheo era secondo rispetto al re
Artaserse, era grande nel regno ed era onorato dai Giudei; trascorse la sua vita
amato da tutta la sua nazione.
é3aE Mardocheo disse: «Queste cose sono avvenute per volere di Dio. 3bMi
ricordo infatti del sogno che ebbi circa le cose di cui sto parlando: neppure un loro
dettaglio è stato tralasciato.
ù 3cLa piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che
spuntò, il sole e l’acqua copiosa: questo fiume è Ester, che il re ha sposato e
9,19 NVg (9,19a) aggiunge: I satrapi delle province e i prìncipi e i segretari del re glorificavano Dio, perché era piombata
su di loro la paura di Mardocheo. Era accaduto infatti che in tutto il regno si parlasse del decreto del re.
9,31-32
NVg (9,30-32) invece: 30Mandarono a tutti i Giudei che si trovavano nelle centoventisette province del re
Assuero, parole di pace e di verità,
31per fissare i giorni di Purìm nelle loro date, come avevano stabilito Mardocheo ed
Ester, così come avevano disposto per se stessi e per i loro discendenti, precetti di digiuno e di lamento.
32E la
disposizione di Ester stabilì gli ordinamenti di
Purìm e fu scritta in un libro.
10,3a-b
NVg invece: E Mardocheo disse a tutti: «Dio ha fatto tutte queste cose». Mardocheo si ricordò infatti del sogno
che aveva fatto e che preannunciava queste stesse cose: nessuna di esse restò inadempiuta.
Ester
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costituito regina. 3dI due draghi siamo io e Aman. 3eLe nazioni sono quelle che si
coalizzarono per distruggere il nome dei Giudei.
3fLa mia nazione è Israele, quelli
che elevarono le loro grida a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato il suo
popolo, ci ha liberati da tutti questi mali; Dio ha operato segni e prodigi grandi,
quali non sono accaduti mai tra le nazioni.
3gCosì egli gettò due sorti: una per il
popolo di Dio e una per tutte le nazioni.
3hQueste due sorti si sono realizzate
nell’ora, nel momento opportuno, nel giorno del giudizio al cospetto di Dio e in
tutte le nazioni.
3iDio allora si ricordò del suo popolo e rese giustizia alla sua
eredità.
3kQuesti giorni del mese di Adar, il quattordici e il quindici dello stesso
mese, saranno celebrati con riunioni, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in
generazione, per sempre, nel suo popolo Israele».
é3lNell’anno quarto del re Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva di
essere sacerdote e levita, e Tolomeo, suo figlio, portarono in Egitto la presente
lettera sui
Purìm, e dissero che si trattava della lettera autentica tradotta da
Lisìmaco, figlio di Tolomeo, residente a Gerusalemme.
ù
Testo ebraico
1 1Al tempo di Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India fino all’Etiopia
sopra centoventisette province,
2in quel tempo, dunque, il re Assuero, che sedeva
sul trono del suo regno nella cittadella di Susa,
3l’anno terzo del suo regno fece un
banchetto a tutti i suoi prìncipi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di
Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza.
4Dopo aver mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico
della sua grandezza per molti giorni, centoottanta giorni,
5passati questi giorni il re
fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto
il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo.
6Vi
erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di
porpora rossa ad anelli d’argento e a colonne di marmo bianco; vi erano inoltre
divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di
madreperla e di pietre a colori.
7Si porgeva da bere in vasi d’oro di forme svariate e
il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re.
8Vi era l’ordine di non
forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che
lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re
Assuero.
10Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a
Meumàn, Bizzetà, Carbonà, Bigta, Abagtà, Zetar e Carcas, i sette eunuchi che erano
adibiti al servizio del re Assuero,
11che conducessero davanti a lui la regina Vasti
con la corona regale, per mostrare ai popoli e ai capi la sua bellezza; ella infatti era
di aspetto avvenente.
12Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l’ordine che il re
aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese
dentro di lui.
13Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi – poiché gli
10,3l NVg omette.
Ester
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affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il
diritto,
14e i più vicini a lui erano Carsenà, Setar, Admàta, Tarsis, Meres, Marsenà e
Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano ammessi alla sua
presenza e sedevano ai primi posti nel regno –,
15e domandò dunque: «Secondo la
legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l’ordine che le ha
dato il re Assuero per mezzo degli eunuchi?
».
16Memucàn rispose alla presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha
mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono
nelle province del re Assuero.
17Perché quello che la regina ha fatto sarà noto a tutte
le donne e le indurrà a disprezzare i propri mariti. Esse diranno: “Il re Assuero
aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti e lei non vi è
andata”.
18D’ora innanzi le principesse di Persia e di Media che verranno a
conoscere la condotta della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne
nascerà gran disprezzo e collera.
19Se così sembra bene al re, venga da lui emanato
un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, e sia irrevocabile, per il
quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero, e il re conferisca
la dignità di regina a un’altra migliore di lei.
20Quando l’editto emanato dal re sarà
conosciuto nell'intero suo regno, per quanto vasto, tutte le donne renderanno
onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo».
21La cosa parve buona al re e ai
prìncipi. Il re fece come aveva detto Memucàn:
22mandò lettere a tutte le province
del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo
la sua lingua, perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse esprimersi
nella lingua del suo popolo.
2 1Dopo questi fatti, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di
Vasti, di ciò che lei aveva fatto e di quanto era stato deciso a suo riguardo.
2Allora i
giovani che stavano al servizio del re dissero: «Si cerchino per il re fanciulle vergini
e d’aspetto avvenente;
3stabilisca il re in tutte le province del suo regno
commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e d’aspetto avvenente nella
cittadella di Susa, nell’harem, sotto la sorveglianza di Egài, eunuco del re e
guardiano delle donne, il quale darà loro i cosmetici necessari.
4La fanciulla che
piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti». La proposta piacque al re e così si
fece.
5Ora nella cittadella di Susa c’era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di
Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, un Beniaminita,
6che era stato deportato da
Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconia, re di Giuda, da
Nabucodònosor, re di Babilonia.
7Egli aveva allevato Adàssa, cioè Ester, figlia di un
suo zio, perché lei era orfana di padre e di madre. La ragazza era di bella presenza e
di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l’aveva presa
come propria figlia.
8Quando l’ordine del re e il suo editto furono divulgati e un
gran numero di fanciulle vennero radunate nella cittadella di Susa sotto la
sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa nella reggia, sotto la sorveglianza di
Egài, guardiano delle donne.
9La fanciulla piacque a Egài e conquistò il suo favore: egli si preoccupò di
darle i cosmetici e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e
alle sue ancelle l’alloggio migliore nell’harem.
10Ester non aveva rivelato nulla né
del suo popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne.
Ester
Bibbia CEI 2008
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11Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile dell’harem per sapere se
Ester stava bene e come la trattavano.
12Quando veniva il turno per una fanciulla di andare dal re Assuero alla fine
dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per profumarsi
con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne,
13la
fanciulla andava dal re e tutto ciò che chiedeva le veniva dato per portarlo con sé
dall’harem alla reggia.
14Vi andava la sera e la mattina seguente passava nel
secondo harem, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle
concubine. Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse e lei fosse
richiamata per nome.
15Quando per Ester, figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l’aveva adottata
per figlia, arrivò il turno di andare dal re, ella non chiese nulla tranne ciò che le era
stato indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne; Ester attirava la
simpatia di quanti la vedevano.
16Ester fu dunque condotta presso il re Assuero
nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebet, il settimo anno del suo regno.
17Il
re amò Ester più di tutte le altre donne ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui
più di tutte le altre vergini. Egli le pose sul capo la corona regale e la fece regina al
posto di Vasti.
18Poi il re fece un gran banchetto, il banchetto di Ester, per tutti i
prìncipi e i ministri; condonò i debiti delle province e fece doni con munificenza
regale.
19Ora, la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo era seduto
alla porta del re.
20Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva
rivelato nulla né della sua stirpe né del suo popolo, poiché lei faceva quello che
Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela.
21In quei giorni, quando
Mardocheo sedeva alla porta del re, Bigtan e Teres, due degli eunuchi del re che
custodivano la soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le
mani sulla persona del re.
22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina
Ester, ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo.
23Svolte le indagini e scoperto
il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro
delle cronache, alla presenza del re.
3 1Dopo questi fatti, il re Assuero rese grande Aman, figlio di Ammedàta,
l’Agaghita, lo innalzò e pose il suo seggio al di sopra di tutti i prìncipi che erano con
lui.
2Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, si inginocchiavano e si
prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma
Mardocheo non s’inginocchiava né si prostrava.
3I ministri del re, che stavano alla
porta del re, dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l’ordine del re?».
4Ma,
sebbene glielo dicessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli
riferirono il fatto ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo
atteggiamento; aveva detto loro, infatti, che era un Giudeo.
5Aman vide che
Mardocheo non s’inginocchiava né si prostrava davanti a lui e fu pieno d’ira;
6ma
gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli
avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di
distruggere tutti i Giudei che si trovavano nel regno d’Assuero, cioè il popolo di
Mardocheo.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si
gettò il
pur, cioè la sorte, alla presenza di Aman, per la scelta del giorno e del mese.
Ester
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La sorte cadde sul tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 8Allora Aman disse
al re Assuero: «Vi è un popolo disperso e segregato tra i popoli di tutte le province
del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e non osserva
le leggi del re; non conviene quindi che il re lo lasci tranquillo.
9Se così piace al re,
si ordini che esso sia distrutto; io verserò diecimila talenti d’argento agli
amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale».
10Allora il re si tolse
l’anello di mano e lo diede ad Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, nemico dei
Giudei.
11Il re disse ad Aman: «Il denaro sia per te: al popolo fa’ pure quello che ti
sembra opportuno».
12Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re, e
in conformità agli ordini di Aman, fu scritto ai satrapi del re, ai governatori di ogni
provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere
e a ogni popolo secondo la sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero
e sigillato con l’anello reale.
13Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di
corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si
sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo
giorno, il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e si saccheggiassero i
loro beni.
14Una copia dell’editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu
resa nota a tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno.
15I corrieri
partirono in tutta fretta per eseguire l’ordine del re e il decreto fu promulgato nella
cittadella di Susa. Mentre il re e Aman stavano a gozzovigliare, la città di Susa era
costernata.
4 1Quando Mardocheo seppe quello che era accaduto, si stracciò le vesti, si
coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città, emettendo alte e amare grida;
2giunse fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era
permesso entrare per la porta del re.
3In ogni provincia, dovunque venissero
promulgati l’ordine e l’editto del re, ci fu grande desolazione fra i Giudei: digiuno,
pianto, lutto e a molti facevano da letto il sacco e la cenere.
4Le ancelle di Ester e i
suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angustiata; mandò
vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non
le accettò.
5Allora Ester chiamò Atac, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo
servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era
avvenuto e perché si comportasse così.
6Atac si recò da Mardocheo sulla piazza
della città, davanti alla porta del re.
7Mardocheo gli narrò quello che gli era
accaduto e gli indicò la somma di denaro che Aman aveva promesso di versare al
tesoro reale per far distruggere i Giudei;
8gli diede anche una copia dell’editto
promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester, la informasse
di tutto e le ordinasse di presentarsi al re, per chiedergli grazia e per intercedere in
favore del suo popolo.
9Atac ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10Ester ordinò ad
Atac di dire a Mardocheo:
11«Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province
sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell’atrio interno, senza essere
stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a
meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro, nel qual caso avrà salva
la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare
dal re».
12Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13e Mardocheo fece dare
Ester
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questa risposta a Ester: «Non pensare di salvarti tu sola, fra tutti i Giudei, per il
fatto che ti trovi nella reggia.
14Perché se tu in questo momento taci, aiuto e
liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la
casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio per una
circostanza come questa?».
15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16«Va’, raduna tutti i Giudei che si
trovano a Susa: digiunate per me, non mangiate e non bevete per tre giorni, notte e
giorno. Anche io, con le mie ancelle, digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal
re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!».
17Mardocheo se ne
andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato.
5 1Il terzo giorno Ester indossò le sue vesti da regina e si presentò nel cortile
interno della reggia, di fronte all’appartamento del re. Il re sedeva sul suo trono
regale nella reggia, di fronte all’ingresso del palazzo.
2Appena il re vide la regina
Ester che stava nel cortile, ella trovò grazia ai suoi occhi. Il re stese verso Ester lo
scettro d’oro che teneva in mano: Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro.
3Allora il re le disse: «Che cosa ti accade, regina Ester? Qual è la tua richiesta?
Fosse pure la metà del regno, l’avrai!».
4Ester rispose: «Se così piace al re, venga
oggi il re con Aman al banchetto che gli ho preparato».
5Il re disse: «Convocate
subito Aman, per fare ciò che Ester ha detto».
Il re andò dunque con Aman al banchetto che Ester aveva preparato.
6Il re
disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa.
Che desideri? Fosse anche la metà del regno, sarà fatto!».
7Ester rispose: «Ecco la
mia richiesta e il mio desiderio:
8se ho trovato grazia agli occhi del re e se il re si
degna di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re
con Aman anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla
domanda del re».
9Aman quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando alla porta del
re vide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro di
lui.
10Tuttavia Aman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e
Zeres, sua moglie.
11Aman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del
gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come
l’aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re.
12Disse ancora: «Inoltre la regina
Ester, al banchetto che ha preparato, ha invitato soltanto me a fianco del re; anche
per domani sono invitato da lei con il re.
13Ma tutto questo non mi basta, finché
vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re».
14Allora sua moglie
Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu
domani mattina di’ al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va’ pure contento al
banchetto con il re». La cosa piacque ad Aman, che fece preparare il palo.
6 1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si
portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del
re.
2Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva riferito a proposito di Bigtan e Teres, i
due eunuchi del re tra i custodi della soglia, che avevano cercato di mettere le mani
sulla persona del re Assuero.
3Allora il re chiese: «Che cosa si è fatto per dare a
Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?». I giovani che servivano il re
Ester
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risposero: «Non si è fatto nulla per lui». 4Il re disse: «Chi c’è nell’atrio?». Appunto
Aman era venuto nell’atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare
Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui.
5I giovani servi del re gli
risposero: «Ecco, c’è Aman nell’atrio». Il re disse: «Entri!».
6Aman entrò e il re gli
disse: «Che cosa si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?». Aman pensò:
«Chi, se non me, il re desidera onorare?».
7Aman rispose al re: «Per l’uomo che il
re vuole onorare,
8si prenda la veste regale che suole indossare il re e il cavallo che
suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona regale;
9si consegnino la
veste e il cavallo a uno dei più nobili prìncipi del re, si rivesta di quella veste l'uomo
che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi
davanti a lui: “Così si fa all'uomo che il re vuole onorare”».
10Allora il re disse ad
Aman: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa’ così a Mardocheo,
il Giudeo, che si trova alla porta del re; non tralasciare nulla di tutto quello che hai
detto».
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece
percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: «Così si fa all’uomo
che il re vuole onorare».
12Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Aman andò
subito a casa, afflitto e con il capo velato.
13Aman raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quello che gli era
accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: «Se Mardocheo, di fronte
al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla
contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui».
14Essi stavano ancora
parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a
condurre Aman al banchetto che Ester aveva preparato.
7 1Il re e Aman andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 2Anche
questo secondo giorno il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: «Qual è la tua
richiesta, regina Ester? Ti sarà concessa. Che cosa desideri? Fosse anche la metà
del regno, sarà fatto!».
3Allora la regina Ester rispose: «Se ho trovato grazia ai tuoi
occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio
desiderio è che sia risparmiato il mio popolo.
4Perché io e il mio popolo siamo stati
venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per
diventare schiavi e schiave, avrei taciuto, perché questa nostra angustia non
sarebbe stata un motivo sufficiente per infastidire il re».
5Subito il re Assuero disse
alla regina Ester: «Chi è e dov’è colui che ha pensato di fare una cosa simile?».
6Ester rispose: «L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Aman». Allora Aman fu
preso da terrore alla presenza del re e della regina.
7Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre
Aman rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene
che da parte del re la sua rovina era decisa.
8Poi il re tornò dal giardino della reggia
nel luogo del banchetto; intanto Aman si era lasciato cadere sul divano sul quale si
trovava Ester. Allora il re esclamò: «Vuole anche fare violenza alla regina, davanti
a me, in casa mia?».
Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla
faccia di Aman.
9Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: «Ecco, è
stato perfino rizzato in casa di Aman un palo alto cinquanta cubiti, che Aman ha
fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re
Ester
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disse: «Impiccatevi lui!». 10Così Aman fu impiccato al palo che egli aveva preparato
per Mardocheo. E l’ira del re si calmò.
8 1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Aman,
il nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva rivelato il
rapporto di parentela che lo legava a lei.
2Il re si tolse l’anello che aveva fatto
ritirare ad Aman e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo
l’amministrazione della casa che era stata di Aman.
3Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo supplicò,
con le lacrime agli occhi, d’impedire gli effetti della malvagità di Aman, l’Agaghita,
e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei.
4Allora il re stese lo
scettro d’oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re
5e disse: «Se
così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli pare giusta e se io
gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere, frutto del disegno perverso di
Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, che egli ha scritto per far perire i Giudei che
sono in tutte le province del re.
6Perché come potrei io resistere al vedere la
sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la
distruzione della mia stirpe?».
7Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco,
ho dato a Ester la casa di Aman e questi è stato impiccato al palo, perché aveva
alzato la mano contro i Giudei.
8Scrivete dunque a favore dei Giudei come vi parrà
meglio, in nome del re, e sigillate con l'anello reale, perché ciò che è scritto in nome
del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile».
9Il ventitré del terzo mese, cioè il
mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re e, in conformità agli ordini di
Mardocheo, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle
centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia secondo il suo
modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, e ai Giudei secondo il loro
modo di scrivere e secondo la loro lingua.
10Fu dunque scritto in nome del re
Assuero, si sigillarono i documenti con l’anello reale e si mandarono per mezzo di
corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza.
11Così il re
dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere
la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne,
tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li
assalisse, e di saccheggiare i loro beni;
12e ciò in un medesimo giorno in tutte le
province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.
13Una copia dell’editto, che doveva essere promulgato come legge in ogni
provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel
giorno a vendicarsi dei loro nemici.
14Così i corrieri, che cavalcavano corsieri reali,
partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva
promulgato anche nella cittadella di Susa.
15Mardocheo si allontanò dal re con una veste regale di porpora viola e di lino
bianco, con una grande corona d’oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città
di Susa esultava di gioia ed era in festa.
16Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza,
onore.
17In ogni provincia, in ogni città, dove giungevano l’ordine del re e il suo
decreto, vi erano per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Fra i popoli della
terra molti si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
Ester
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9 1Nel dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, il tredici del mese, quando
l’ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei
Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario, poiché i
Giudei ebbero in mano i loro nemici.
2I Giudei si radunarono nelle loro città, in
tutte le province del re Assuero, per stendere la mano contro quelli che cercavano
di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era
piombato su tutti i popoli.
3Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e
quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di
Mardocheo era piombato su di loro.
4Mardocheo, infatti, era grande nella reggia e
per tutte le province si diffondeva la sua fama; quest’uomo, Mardocheo, diventava
sempre più potente.
5I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di
spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero.
6Nella
cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini
7e misero a
morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta,
8Poràta, Adalià, Aridàta, 9Parmàsta, Arisài,
Aridài e Vaizàta,
10i dieci figli di Aman, figlio di Ammedàta, il nemico dei Giudei,
ma non si diedero al saccheggio.
11Quel giorno stesso il numero di quelli che erano
stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re.
12Il re disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso,
hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Aman; che cosa avranno mai
fatto nelle altre province del re? Ora che cosa chiedi di più? Ti sarà dato. Che
cos’altro desideri? Sarà fatto!».
13Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia
permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato
decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Aman».
14Il re ordinò che
così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa e i dieci figli di Aman furono
appesi al palo.
15I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del
mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini, ma non si diedero al saccheggio.
16Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la
loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila
tra quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio.
17Questo avvenne il
tredici del mese di Adar; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di
banchetto e di gioia.
18I Giudei che erano a Susa si radunarono invece il tredici e il
quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di
banchetto e di gioia.
19Perciò i Giudei della campagna, che abitano in città non
circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adar un giorno di gioia, di
banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri.
20Mardocheo mise per iscritto questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i
Giudei che erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani,
21per stabilire
loro che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Adar,
22come
giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dai loro nemici e il mese in cui il loro dolore
si mutò in gioia, il loro lutto in festa, e perché li trascorressero come giorni di
banchetto e di gioia, scambiandosi regali e facendo doni ai poveri.
23I Giudei ratificarono quello che avevano già cominciato a fare e che
Mardocheo aveva loro prescritto.
24Aman, infatti, il figlio di Ammedàta, l’Agaghita,
il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva
gettato il
pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire. 25Ma quando Ester si fu
presentata al re, questi ordinò con uno scritto che la scellerata trama di Aman
Ester
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contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero
impiccati al palo.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm dalla parola pur. In conformità a
tutto ciò che era contenuto in quella lettera, e in seguito a quanto avevano visto a
questo proposito ed era loro accaduto,
27i Giudei stabilirono e accettarono per sé,
per la loro stirpe e per quanti si fossero uniti a loro, di celebrare in modo
irrevocabile ogni anno quei due giorni, secondo le disposizioni di quello scritto e
alla data fissata.
28Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di
generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi
giorni di
Purìm non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro
ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti.
29La regina Ester, figlia di
Abicàil, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero con piena autorità, per dare valore a
questa loro seconda lettera relativa ai
Purìm.
30Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del
regno di Assuero, con parole di pace e di fedeltà,
31per stabilire questi giorni di
Purìm nelle loro date precise, come avevano stabilito loro Mardocheo, il Giudeo, e
la regina Ester, e avevano disposto per sé e per i loro discendenti, in occasione del
loro digiuno e del loro lamento.
32Così la disposizione di Ester stabilì gli
ordinamenti di questi
Purìm e fu scritta in un libro.
10 1Il re Assuero impose un tributo alla terra e alle isole del mare. 2Tutte le gesta
potenti e valorose di Mardocheo, e i particolari che narrano della dignità a cui il re
lo aveva elevato, non sono forse descritti nel libro delle Cronache dei re di Media e
di Persia?
3Infatti Mardocheo, il Giudeo, era il secondo dopo il re Assuero, grande
fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava il bene del suo
popolo e si prendeva a cuore la prosperità di tutta la sua stirpe.

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